Il WWF: “Nel 2013 nessuna alluvione”. Ma a noi risulta ben altro…

alluvione

Nessuna alluvione nel 2013, ma solo “un semplice acquazzone”. Quello che avete appena letto non è stato affermato da coloro vedono false flag in ogni dove, che sono convinti che il 99% degli attentati terroristici siano solo messe in scena dei Governi e che il pianeta Terra è piatto e sull’orlo del collasso a causa delle scie chimiche. No. Quello che avete letto è stato scritto ieri addirittura dal WWF, l’associazione più grande al mondo per la difesa ambientale.

Ora, la vicenda Rocchetta sta in questi giorni assumendo le sembianze del tempo meteorologico: caldo asfissiante. E quando sembra arrivare un po’ di frescolino, ecco tornare subito la canicola. Da una parte all’altra arrivano infatti comunicati stampa che si rincorrono senza sosta. Solo nella giornata di ieri siamo stati letteralmente subissati da mail, susseguitesi alla velocità della luce. Però Gualdo News non copia e incolla tutto quello che arriva nella sua casella di posta, ma legge, vaglia e sintetizza per una maggiore fruibilità del sito da parte del lettore.

In parole povere non siamo una lavagna dove chi arriva prende il gesso e ci scrive sopra. Per la nota stampa che ci è arrivata ieri sera intorno alle 19, abbiamo addirittura convocato una riunione di redazione straordinaria. Per decidere se pubblicare o no quello che, lasciatecelo dire, ci è sembrato un comunicato quanto meno “singolare” nel preambolo.

Secondo il Wwf, l’evento calamitoso del novembre 2013… non è mai esistito così come lo si rappresenta. “Le piogge che si sono verificate nella Valle del Fonno – recita il documento firmato dal presidente della sezione di Perugia Sauro Presenzinitrascritte e raccontate anche attraverso la stampa come ‘ alluvione ’, non hanno alcuna base riscontrabile né alcun senso logico, documentale e reale”.
Non finisce mica qui. Aggiunge il Wwf: “Quanto accaduto è stato un semplice e violento acquazzone, che ha però causato ingenti danni SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in una ben precisa località del territorio di Gualdo”.

I danni? La quantità record di pioggia caduta? “Nessun danno degno di segnalazione, se si esclude qualche cantina allagata. Solo quelli lungo la Valle del Fonno” – afferma Presenzini.

Invece di trattare queste affermazioni come vanno trattati coloro che hanno asserito che la strage di Nizza è stata creata ad hoc dal Governo francese, con tanto di manichini lungo la Promenade des Anglais, cerchiamo di fare un salto temporale di 4 anni e tornare ai momenti successivi all’evento meteorologico del 13 novembre 2013.

Citiamo, ad esempio, la delibera del Consiglio dei Ministri che il 30 giugno 2014 dichiarò lo stato di emergenza per la regione Umbria a causa di calamità naturale “considerato che nel periodo da novembre 2013 a febbraio 2014 il territorio della regione Umbria e’ stato colpito da eccezionali eventi alluvionali e da dissesti idrogeologici che hanno determinato fenomeni franosi, danneggiamenti ad edifici privati, alle infrastrutture viarie ed alle attività produttive”… oltre alle “esondazioni di corsi d’acqua, interruzioni di collegamenti viari”…”situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone, provocando l’evacuazione di alcuni nuclei familiari dalle loro abitazioni”. Questo quanto asseriva il Governo Italiano.

Ancora: il “semplice acquazzone” di cui parla il WWF distribuì dal cielo, secondo i dati della stazione meteo di Palazzo Mancinelli, “solo” 324 mm di pioggia in 48 ore, cioè la stessa quantità di acqua che di solito cade in tutta la stagione autunnale. Un record che resiste dopo quattro anni e che speriamo rimanga ancora per i secoli a venire.

Insomma il “semplice acquazzone” regalò all’Umbria evacuazioni, danni ad abitazioni e numerosi opifici, strade franate o impercorribili, allagamento di terreni con danni irrimediabili alle colture.

I DANNI A GUALDO TADINO
Ma spulciamo il nostro archivio e parliamo di Gualdo Tadino: quel povero acquazzone danneggiò il ponte della Vaccara e causò problemi all’altezza di San Pellegrino. Tra le situazioni più serie, nel centro cittadino, quella di via Giacomo Matteotti e della via che conduce alle Fonti della Rocchetta per effetto della esondazione del fiume Feo. A Palazzo Mancinelli crollò un muro. Smottamenti si verificarono a Poggio San’Ercolano, Pieve di Compresseto, Biagetto, Caprara, San Pellegrino e Rasina. Allagamenti e alberi abbattuti a Cerqueto e lungo la Flaminia interna. Ancora: black out elettrici, con lo stesso municipio rimasto senza energia elettrica dalle 9 alle 10.30 del 13 novembre.

Al buio anche diversi insediamenti produttivi delle zone industriali. Il Centro Operativo Comunale restò aperto h24 per registrare le segnalazioni dei cittadini e gestire le relative emergenze. Un giorno di stop per le scuole. Oltre, ovviamente, alla drammatica situazione nell’area delle fonti della Rocchetta.

Tutto ciò è quanto descritto, non solo dagli organi di stampa, ma anche nella richiesta dello stato di emergenza che fece l’allora amministrazione gualdese presieduta dal sindaco Morroni e nelle varie interrogazioni presentate al Consiglio Regionale dell’Umbria, che portarono al riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte della Regione, la quale lo sottopose al Governo, che lo approvò con il documento che abbiamo citato sopra.

Il nostro lavoro è fare informazione vera e documentata. Ecco perché la nostra decisione è stata quella di fermarci nella lettura del comunicato (che contiene anche altro) e non procedere alla sua pubblicazione, dal momento in cui abbiamo constatato che il preambolo è palesemente e inspiegabilmente falso.

Abbiamo un rispetto assoluto di un’associazione come il Wwf, anche se siamo rimasti letteralmente basiti nel leggere la valutazione sommaria e per certi versi incredibile della calamità naturale che si è abbattuta nella nostra città in quel nefasto novembre del 2013.
Però abbiamo un rispetto ancora più assoluto dei nostri lettori, che ci stanno ripagando, con la loro fedeltà, del faticoso lavoro che affrontiamo tutti i giorni.
Lettori a cui non daremo mai in pasto né prese in giro, né falsità comprovate.

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Marco Gubbini
Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria. Ex direttore artistico di Radio Tadino (1985-1986), ideatore e curatore di programmi televisivi giornalistici delle emittenti Rete7 (1985-1990) e TV23 (2003-2006). Esperienze varie come corrispondente di varie pubblicazioni, fra cui Calcio Perugia (2005), La Voce di Perugia (2006-2007). E' stato collaboratore dell’agenzia di stampa Infopress (2004-2012), ha scritto articoli per testate quali Il Giornale dell’Umbria, La Nazione, Il Corriere di Romagna, Il Sannio, Il Crotonese, Il Corriere di Forlì, La Nuova Ferrara. Coideatore e curatore del sito gualdocalcio.it (1998-2012) e gualdocasacastalda.it (dal 2013 al 2016). Addetto stampa del Gualdo Calcio in serie C e altre categorie (dal 2004 al 2012) e del Gualdo Casacastalda in serie D (dal 2013 al 2016). Segretario dell’Ente Giochi de le Porte di Gualdo Tadino dal 2014 al 2017. Componente della redazione del periodico Made in Gualdo. Autore del libro "Libera, ma Libera Veramente" (edizioni Eta Beta, 2021).