Torna l’appuntamento estivo con il grande spettacolo teatrale alla Rocca Flea. Dopo “Le Memorie di Adriano” con Giorgio Albertazzi nel 2015, “Re Lear” con Giuseppe Pambieri lo scorso anno, giovedì 3 agosto alle ore 21 andrà in scena la tragedia greca “Le Baccanti” di Euripide. La regia dello spettacolo è di Daniele Salvo, che ne è anche protagonista con Manuela Kustermann.
La grande attrice, tra le principali esponenti dell’avanguardia teatrale degli anni ’70 e ’80, è interprete dello spettacolo con lo stesso Daniele Salvo e con Paolo Bessegato, Paolo Lorimer, Diego Facciotti, Simone Ciampi, Melania Giglio. Completa il cast il gruppo delle Baccanti: Giulia Diomede, Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Melania Giglio, Francesca Mària, Silvia Pietta, Alessandra Salamida. I costumi sono di Daniele Gelsi.
Le Baccanti rappresentano una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un’esortazione a guardarci dentro in altri modi. Nel frenetico vivere odierno noi affidiamo gli ultimi scampoli di irrazionalità e presenza fisica ai momenti dell’eros, della malattia, del sonno. Le Baccanti, invece, agiscono in stato di automatismo mentale, di sonno perenne, sono in qualche modo “agite” dal Dio, Dioniso opera attraverso di loro, attraverso i loro corpi e le loro voci, li trasforma e ne fa strumento di ebbrezza, sensualità, stordimento, morte, dolcezza infinita, ambiguità demoniaca. Il Dio in qualche modo si fa corpo e plasma le loro voci. La febbre del nostro tempo ci porta a vivere in una realtà anestetizzata, un mondo fittizio in cui l’emozione è bandita, al servizio di un intellettualismo sterile e desolante. I nostri occhi sono quotidianamente accecati da immagini provenienti dai media. La legge del mercato non perdona: si vendono cadaveri, posizioni sociali, incarichi pubblici, armi, sesso, infanzia, organi. Restiamo indifferenti. La dimensione borghese soffoca i nostri migliori istinti, la nostra sensibilità (che brutta parola oggi, considerata quasi scandalosa), la nostra sincerità e si porta via ogni forma di creatività, ogni volo. La nostra dimensione irrazionale viene completamente annientata. Il senso dell’affermazione dell’Io divora i nostri giorni. L’arte è svuotata della sua dimensione spirituale. I media, persuasori occulti, agiscono sui nostri cuori e sulle nostre menti addomesticando anche gli spiriti più ribelli, sigillando gli occhi più attenti. La dimensione spirituale è irrimediabilmente perduta.
Daniele Salvo
Promosso dal Comune di Gualdo Tadino
Assessorato alle politiche culturali
con
Dioniso Daniele Salvo
Agave Manuela Kustermann
Cadmo Paolo Bessegato
Tiresia Paolo Lorimer
Penteo Diego Facciotti
Una guardia / Primo Messaggero Simone Ciampi
Secondo Messaggero Melania Giglio
Le Baccanti
Giulia Galiani, Melania Giglio, Giulia Diomede,
Francesca Mària, Silvia Pietta, Elena Aimone
scene Michele Ciacciofera
costumi Daniele Gelsi
musiche Marco Podda
maschere e trucchi Creafix Firenze
assistente alla regia Alessandro Gorgoni
regia Daniele Salvo
produzione Fahrenheit 451 Teatro