Sabato scorso il caldo insopportabile di questo mese di agosto ha impedito a Enrico Bianchi di compiere l’impresa di scalare per dieci volte consecutive in bici il Serrasanta, così da coprire l’altimetria di 8.848 metri, pari a quella del monte Everest, che gli avrebbe consentito di entrare in una ristretta “Hall of Fame” a livello mondiale.
La disciplina è quella dell’Everesting (che prende appunto il nome dal monte più alto del mondo) e sabato scorso Enrico Bianchi alle 17 ha iniziato la scalata partendo dal ponte della Stazione. Il biker gualdese non era solo in questa “avventura”: infatti a lui si sono uniti due atleti di Roma, che hanno però dovuto anche loro desistere.
La temperatura alla partenza di 40 gradi e un’umidità molto alta, inusuale per Gualdo Tadino, ha di fatto reso impossibile un’impresa già sulla carta difficilissima in condizioni climatiche favorevoli. In ogni caso Enrico era riuscito a coprire quasi metà percorso. “Per evitare problemi maggiori ho abbandonato alla quarta salita dopo tremila metri di ascesa, raggiunta in 88 km e 6 ore di pedalata, a causa di un colpo di calore dovuto alle temperature molto alte ma soprattutto al tasso di umidità fuori dalla media nelle ore notturne.”
Ma Enrico è tutt’altro che scoraggiato e ritenterà nuovamente, magari in condizioni climatiche più favorevoli. “Ho la consapevolezza che l’impresa è solo rimandata”, ha detto.