E’ la Via Crucis più lunga d’Europa, è giunta all’undicesima edizione ed è dedicata a San Facondino, vescovo dell’antico municipio di Tadinum e a furor di popolo terzo patrono della città di Gualdo Tadino e della diocesi di Nocera-Gualdo, aggregata dal 1983 a quella di Assisi.
Un evento che nasce come rito religioso, che riesce però ad unire i valori della tradizione religiosa a quelli dell’attività sportiva e della vita all’aria aperta.
Come si legge nel Lectionarium Sancti Facundini, il vescovo di Tadino era infatti anche un eremita, che lavorava di giorno per il bene dei suoi fedeli e camminava di notte, giungendo in preghiera dalla pianura fino alle vette dell’appennino.
La Via crucis più lunga d’Europa, insomma, intende ripercorrere sotto ogni punto di vista le orme del Santo cui spettò l’onere di radunare il popolo di Tadino disperso dalle invasioni dei barbari e, in questo senso, è un evento dedicato ad un personaggio che rappresenta la comunità tadinense, antenata di quella gualdese.
Non è una semplice Via Crucis, ma un’autentica scalata. Il percorso, scandito in 14 stazioni segnalate da edicole di legno con insegne metalliche, parte dalla chiesa di San Facondino, nell’immediata periferia settentrionale di Gualdo Tadino, a 479 m sul livello del mare; prosegue lungo il versante appenninico, seguendo il tradizionale itinerario degli eremiti alto e basso medievali, noto come “strada dei santi”, e giunge, infine, all’eremo del Serrasanta, a 1348 metri di quota, nel luogo dove soggiornarono, fra gli altri, san Romualdo e san Francesco.
In tutto, un itinerario di 6,75 km, con 869 metri di dislivello, una pendenza media del 12,8% e tratti con pendenza massima del 30%. Non propriamente agevole, ma adatta ad essere percorsa da tutti coloro che siano in condizioni fisiche normali. Va anche considerato che il ritmo di ascesa non è tirato. Si impiegano poco più di tre ore, si fa una breve sosta su ognuna delle stazioni e durante il percorso gli organizzatori hanno previsto dei punti di rifornimento per acqua, bevande fresche e cibo, in collaborazione con la sezione di Protezione civile e del Comitato della Croce rossa di Gualdo Tadino.
I partecipanti, insomma, cercheranno di recuperare lo spirito degli eremiti medievali, che popolarono queste montagne per secoli, da san Facondino a santo Marzio, da san Romualdo a san Francesco, fino al beato Angelo da Casale, primo patrono di Gualdo Tadino, unendo la meditazione sui misteri della fede all’amore per la natura e al benessere procurato dall’attività fisica.
Non a caso, alla Via Crucis sono stati invitati anche gli iscritti alla sezione del Club Alpino Italiano di Gualdo Tadino e delle altre sezioni dell’Umbria. La partenza è fissata per le ore 7,15 del mattino e l’ascesa, condotta con ritmi adatti a tutti, dovrebbe durare non più di tre ore e mezza. Alle ore 12 è prevista la santa messa presso la cappella dell’eremo del Serrasanta, la chiesa più elevata della provincia di Perugia.
Sarà, questo, il primo atto dei festeggiamenti in onore di San Facondino, la cui festa cade il 28 agosto.
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