“Seduzione e Potere”, l’intervento della critica Maria Silvia Proni

“La donna, da sempre articolo di interesse privilegiato in arte: ritratta dai grandi artisti per secoli, giovane e attempata, nobile e popolana, santa e peccatrice, vestita o meno. Il ‘meno’, cioè una qualsiasi scollatura, una spalla nuda, un seno visibile, un lembo di pelle esposta, diventa oggi un caso di interesse nazionale. In una piccola, colta cittadina umbra, Gualdo Tadino, una mostra, ‘Seduzione e potere. La donna nell’arte tra Guido Cagnacci e Tiepolo’, che presenta una trentina di quadri di antichi maestri, sta suscitando inaspettate polemiche, accusata di ‘mostrare’ troppa pelle femminile, dipinta, ovviamente”.

È il commento che arriva da Maria Silvia Proni (nella foto sopra insieme a Catia Monacelli), storica dell’arte ed esperta di pittura di genere.

“Questo secondo Facebook – prosegue la Proni – che impone il bollino rosso alla mostra rifiutando qualunque pubblicità all’esposizione poiché ‘promuove prodotti o servizi per adulti’ e ricordando che, per la decenza corrente e per tutelare i minori, ‘non è consentito l’uso di immagini o video di nudo o scollature troppo profonde, anche se per fini artistici o educativi’. Giusto! Assolutamente! Perché mai gli attenti curatori della mostra, Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico, con l’attivissima e preparata direttrice del Polo Museale di Gualdo Tadino, Catia Monacelli, alla drastica presa di posizione di Facebook, si sono sorpresi prima e risentiti poi? Gentili esperti d’arte, che abbiate esposto pelle nuda è innegabile e che in ogni mostra, in ogni museo, si possa trovare tanto quanto da voi proposto non vi assolve”.

“Ma, a tale proposito, di grazia – afferma ancora la critica d’arte – solerte Facebook, sorge spontanea la domanda: chi tutela gli stessi minori quando visitano un museo? Quando studiano la storia dell’arte? perché i quadri, di pelle, ne raccontano parecchia e non si era mai pensato, fino ad oggi, che la cosa fosse tanto sconveniente. Ma, accettando l’idea, la strada percorribile è semplice: chiudiamo musei e mostre ai minori che potranno ammirare solo grandi porzioni di epidermide patinata sui giornali, in internet, o al cinema e pelle vera e seni al vento sulle spiagge. Ma di che si discute? Quale pelle? Quali seni? Potrebbe trattarsi di pelle tirata e seni rifatti in eccedenza. E non si vorrebbe, cari censori di Facebook, che il nocciolo del problema fosse proprio questo”.

“Perché Cleopatra, Eva, Maddalena e le altre dalle tele esposte a Gualdo Tadino – conclude Maria Silvia Proni – offrono piccoli, sodi seni virginali ma, soprattutto, autentici, è certo che ai tempi mica si potevano rifare, la chirurgia estetica era di là da venire. Stabilire ciò che nelle bellezze contemporanee sia dono di madre natura è una scommessa rischiosa e permettere oggi a giovani occhi di ammirare perfetti, naturali seni, anche se dipinti, potrebbe essere una vera crudeltà; dove troveranno mai, tra una manciata di anni, analoghi, naturali, morbidi, rassicuranti corpi femminili? E quanto ne patiranno la mancanza, dopo averli incontrati, anche se solo dipinti, ma fedele ritratto di un vero possibile, realtà alternativa, persa nel tempo? Tuteliamo i minori, impediamo loro l’accesso alla mostra ‘Seduzione e potere’ in particolare e all’arte in generale e così, non sapendo, si accontenteranno di silicone rivestito da qualche centimetro di pelle. Che sia per questo che a Facebook la mostra di Gualdo Tadino non piace?”.

La mostra, che secondo i recenti dati è la più visitata in Umbria, magari anche con il contributo dell’effetto “Facebook”, è visitabile nella Chiesa monumentale di San Francesco fino a domenica 3 dicembre tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 19.

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Redazione Gualdo News
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