Sta volgendo a conclusione in questi giorni il corso estivo di lingua italiana per i richiedenti asilo presenti a Gualdo Tadino svoltosi presso la scuola media Franco Storelli, organizzato da Arcisolidarietà.
“Il corso supplementare ha avuto un esito assolutamente positivo come opportunità per favorire l’acquisizione di maggiori competenze di base della lingua italiana ed ha rappresentato un’ulteriore possibilità per garantire ai rifugiati l’inserimento nel contesto sociale locale. L’esperienza è stata assolutamente lusinghiera. Arcisolidarietà intende vivamente ringraziare la direzione scolastica dell’istituto, il personale Ata e amministrativo della scuola per la disponibilità e l’accoglienza che ci sono state garantite e vogliamo sottolineare come l’esperienza sia da considerarsi esemplare nei percorsi di gestione dell’accoglienza,” fanno sapere gli organizzatori.
L’Istituto Comprensivo di Gualdo Tadino ha messo a disposizione un’aula didattica capiente e attrezzata per consentire al meglio lo svolgimento delle lezioni. In occasione della chiusura del ciclo di lezioni è intervenuta anche la dirigente scolastica Francesca Pinna che ha voluto personalmente salutare i ragazzi che hanno partecipato: “È compito primario della scuola rimuovere muri, barriere e pregiudizi di ordine sociale o culturale – ha detto la preside – In questa luce abbiamo dato la nostra piccola, ma scontata ed esemplare disponibilità all’utilizzo di una nostra aula per favorire l’integrazione dei richiedenti asilo ospiti a Gualdo Tadino attraverso il corso supplementare di alfabetizzazione alla lingua italiana promosso da Arcisolidarietà. La scuola da me diretta rimarrà sempre aperta ad ogni iniziativa tesa a promuovere inclusione sociale e a garantire il diritto all’istruzione ad ogni cittadino di questa nostra comunità.”
La professoressa Marta Massini, che ha tenuto le lezioni, ha sottolineato l’approccio educativo: “Per le lezioni che abbiamo svolto, più che corso di italiano, preferirei utilizzare il termine laboratorio linguistico e di cittadinanza. Tale infatti è stato il taglio che ho inteso dare alla didattica ed alla comunicazione che abbiamo sperimentato insieme a Gualdo. Attraverso lo studio della lingua italiana si conosce la cultura del Paese ospitante e la si rapporta a quella del Paese di provenienza. È così che si avvia un percorso di conoscenza reciproca, apprendimento collaborativo, interazione ed integrazione culturale, costruzione attiva di cittadinanza.”