Arezzo e Gualdo Tadino hanno commemorato il vescovo Cioli

“Quello di stamani vuole essere un atto di riconoscenza alla persona che ha guidato in modo mirabile la nostra Chiesa. Vuole essere anche un ringraziamento a Dio, che ci ha donato un vescovo capace, attento e forte”. Con queste parole il vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Riccardo Fontana, ha commentato il pellegrinaggio, a cui hanno preso parte numerosi sacerdoti provenienti dalla Toscana, tenuto lo scorso 29 settembre a Gualdo Tadino, in occasione della festa del copatrono San Michele Arcangelo, nella città che diede i natali a monsignor Giovanni Telesforo Cioli, vescovo che dal 1961 guidò la chiesa aretina per ben 22 anni.

Il pellegrinaggio è iniziato con la visita alla tomba del vescovo Cioli presso il cimitero di San Facondino. “Siamo venuti qui sulla tomba del vescovo Giovanni Telesforo Cioli per dirgli grazie – ha detto monsignor Fontana – Mi piacerebbe fare in modo che il sinodo, che stiamo per iniziare nella nostra diocesi, fosse la prosecuzione di quello che lui aveva sognato, con la speranza di poter recuperare ancora una volta la sua grande eredità”.  La giornata è proseguita con la visita alla chiesa di San Donato, patrono di Arezzo, e quindi con la messa solenne presso la basilica cattedrale di San Benedetto, presieduta dallo stesso presule aretino.

Il servizio di TSD TV

CHI ERA GIOVANNI TELESFORO CIOLI – Nato nella frazione di Busche nel 1907, dopo aver frequentato le scuole medie e ginnasiali entrò in seminario a Nocera Umbra e poi, nella stessa città, nel collegio dei padri Carmelitani sotto la guida di monsignor Giuseppe Franciolini, futuro vescovo di Cortona. Entrato nell’ordine dei Carmelitani, frequentò corsi filosofici e teologici nel collegio internazionale Sant’Alberto di Roma, laureandosi in teologia presso il Collegio Teologico Vaticano e in filosofia presso l’Accademia Romana San Tommaso. Fu ordinato sacerdote il 15 marzo 1930. Ha ricoperto importanti incarichi sacerdotali: priore di San Martino ai Monti, parroco della basilica di San Martino di Bologna, priore provinciale dei Carmelitani.

Il 5 settembre 1956 venne nominato vescovo titolare di Liviade e coadiutore con diritto di successione del vescovo di Arezzo. Il 23 dicembre 1961 succederà a monsignor Emanuele Mignone quale titolare della diocesi aretina, coadiuvato da monsignor Francesco Coradini, già collaboratore di un altro gualdese illustre quale monsignor Raffaele Casimiri. Nel 1975 venne nominato vescovo di Sansepolcro e nel 1978 di Cortona. Terminata la sua attività diocesana nel 1983, si ritirò a Roma.

Il suo ministero è ricco di impegno e dedizione. Nei 22 anni in cui ha guidato la diocesi di Arezzo si è attivato per la costruzione di 32 nuove chiese, di cui ben 13 risulteranno parrocchie, favorendo anche i restauri della struttura della cattedrale e di numerose opere d’arte conservate all’interno. Nel 1978 promosse il sinodo diocesano che si concluderà nel 1982 con le sue dimissioni per raggiunti limiti di età. Ha scritto numerosi libri ed è stato promotore di diversi convegni religiosi.
(da “Gualdo Tadino e i suoi figli naturali e acquisiti”, di Daniele Amoni)

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