“Poche righe della Comunanza Agraria per richiedere il rinvio dell’udienza del TAR del 21 novembre“. E le poche righe sono definite “arrogantelle” dal Comitato No ai No, che oggi rilancia con un proprio comunicato.
“Il motivo della richiesta sembra riferirsi ad atti ritenuti illegittimi che incidono direttamente sul procedimento al Tar – dicono dal Comitato – Eppure parliamo di atti conoscibili e conosciuti da tempo, perchè facenti parte di un’istruttoria per la valutazione della proroga già forniti ai giudici dalle amministrazioni regionali e comunali che li hanno emessi e dei quali la Comunanza era al corrente“.
I No ai No si chiedono come mai solo oggi vengono utilizzati e perchè si faccia “melina” sui tempi “con atteggiamenti presuntuosi e a suon di carte bollate. I signori della Comunanza ritengono di avere maggiore rappresentatività di Comune e Regione che sono istituzioni democraticamente elette? A chi giova? A chi importa che siano fermi i posti di lavoro assicurati nel programma degli investimenti Rocchetta, gli interventi di riqualificazione ambientale per i quali si è impegnata la società e il potenziale economico di un progetto di sviluppo?”.
Secondo il Comitato No ai No “una città sfinita dalla crisi economica ed occupazionale è tenuta in scacco dalla Comunanza barricata nell’angusta sede di via Bersaglieri. Ha un logo praticamente uguale a quello del Comune di Gualdo Tadino, ma la Comunanza non è la Città e non può agire come se lo fosse. Non nel nostro nome!”
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