Non accenna a diminuire la polemica tra Gualdo Tadino e Gubbio sugli indirizzi delle scuole del comprensorio, una diatriba iniziata da diversi anni e ora riaccesa da una dura presa di posizione del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti contro i dirigenti scolastici degli istituti superiori eugubini, Maria Maringeli del polo liceale “Mazzatinti” e David Nadery del tecnico “Cassata-Gattapone”
LA CONTESTAZIONE DEI DIRIGENTI – I due presidi avevano contestato l’autorizzazione della Provincia di Perugia all’apertura di due nuovi corsi al “Casimiri” (grafica e comunicazione e l’indirizzo professionale per l’agricoltura e i servizi rurali) oltre che di un’altra iniziativa a carattere sportivo a Città di Castello. Per i due dirigenti, quelli in attesa di essere approvati dalla Regione sarebbero doppioni di corsi già esistenti al Mazzatinti e al Cassata-Gattapone, cioè la sezione design dell’artistico al “Mazzatinti” e l’agrario al “Cassata”. Insieme ai consigli d’istituto delle due scuole hanno evidenziato in alcune missive inviate ai vari livelli istituzionali che le due autorizzazioni approvate all’unanimità sono, a loro giudizio, in netto contrasto con le ultime linee adottate dalla Regione che prevedono per ogni indirizzo di nuova attivazione la chiusura di un altro e che nella stessa area territoriale non possano essere presenti dei doppioni, chiedendo l’attivazione di un tavolo comprensoriale sull’offerta formativa “che aspettiamo dal 2013”, hanno sottolineato.
LA REPLICA DI STIRATI – A Presciutti ha risposto il suo collega eugubino Filippo Mario Stirati che non ha esitato a bollare come “esternazioni fuori luogo” quelle del sindaco gualdese. “Ci bolla come ‘Repubblica Popolare di Gubbbio’, alla quale tutto è dovuto in una visione ‘Gubbio-centrica’ – ha proseguito Stirati – Voglio ricordare al primo cittadino di Gualdo Tadino, con il quale peraltro esiste un’ottima e fruttuosa collaborazione su vari fronti, che Gubbio è tutt’altro che luogo privilegiato e favorito della Regione, ad esempio sotto il profilo dei collegamenti, in ambito di sviluppo economico e di distribuzione delle risorse. Ma restando in tema scolastico – ha sottolineato Stirati – siamo ben consapevoli e lo ribadiamo in ogni occasione possibile, che la logica dei campanili è totalmente superata e che la nostra amministrazione applica, nei settori possibili, la visione di area vasta e di strategia territoriale complessiva, nella formazione e istruzione, come pure in altri ambiti. Il dimensionamento delle classi e gli indirizzi vecchi e nuovi debbono uscire dal tavolo di confronto al quale tutti partecipiamo portando i nostri contributi, non per accendere vecchie polemiche perdenti e superate ma per contribuire alla crescita complessiva dei territori, come ribadito nei protocolli d’intesa che abbiamo iniziato a sottoscrivere. Quindi – ha concluso il sindaco di Gubbio – anche il riequilibrio dell’offerta formativa sarà il risultato di un percorso, dove ci saranno vari momenti di confronto per formulare proposte condivise dai Comuni del progetto Aree Interne Nord Est Umbria, prevedendo eventuali integrazioni ed evitando interferenze e sovrapposizioni.”
LA RISPOSTA DI PRESCIUTTI – A stretto giro di posta è arrivata la controreplica di Presciutti a Stirati, che nel ribadire che “la mia stima ed il mio rispetto nei tuoi confronti e nei confronti della comunità che rappresenti non è mai venuta meno, così come lo spirito di collaborazione istituzionale che confermo in toto”, non ha però fatto scendere il livello dello scontro polemico con i dirigenti scolastici. “Purtroppo in queste ore sul tema scuola i dirigenti scolastici degli istituti superiori di Gubbio, peraltro nemmeno eugubini, stanno mettendo in atto, loro e non certo il sottoscritto, un comportamento inaccettabile, fuori luogo e del tutto irrispettoso anche del livello istituzionale che sia io che te rappresentiamo – ha detto Presciutti – Ogni commento mi sembra superfluo, credo sia giunto il momento (sono più di due anni che lo dico) di buttare il cuore oltre l’ostacolo e combattere insieme contro questo imbarbarimento inaccettabile, che non mette al centro i ragazzi ed il territorio, ma riduce tutto ad una inutile e sterile guerra di campanile che non ha più motivo di esistere e che giova soltanto alle carriere di questo o quel dirigente. Dobbiamo avere il coraggio di pensare veramente al futuro dei nostri ragazzi e non a quelli dei dirigenti scolastici soprattutto quando usano termini e metodi così meschini non certo nell’interesse della comunità e del territorio.”