Presciutti: “Rocchetta, tutte la amministrazioni hanno lavorato legalmente”

Dopo l’ordinanza cautelare del tribunale degli usi civici, che ha per ora posto sotto sequestro i terreni su cui gravano i pozzi di Rocchetta SpA e dopo la prima reazione politica del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto le dimissioni immediate di sindaco e giunta, ecco le parole dell’amministrazione comunale, arrivate pochi minuti fa con un comunicato stampa in cui inizialmente vengono focalizzati tre punti.

Il primo è la precisazione che l’ordinanza (non una “sentenza” come erroneamente scritto da qualche parte) del Commissario per la Liquidazione degli Usi Civici notificata al Comune a seguito dell’esposto del WWF, è al vaglio degli organi politici e dei settori gestionali di riferimento al fine di predisporre le attività di opposizione e appello del caso di legge.

Al secondo punto, la Giunta Presciutti chiarisce che tutti i provvedimenti emanati in materia, stante la loro natura pubblica, sono stati per definizione resi noti e messi costantemente a completa disposizione di tutte le autorità, associazioni e cittadini che ne hanno chiesto la disponibilità a partire dal 1987, cioè dalle dalle origini delle procedure amministrative inerenti la questione.
Il terzo punto è una richiesta economica…

IL RIMBORSO – L’Amministrazione ha precisato che il comune di Gualdo Tadino dal 1976 ha “sempre gestito nel segno della legalità, della tutela della comunità e del territorio e nel massimo della trasparenza i beni in questione salvaguardandone il mantenimento con cospicui miglioramenti e investimenti calcolati ad oggi in circa 7 milioni di euro. Il tutto oltre ai costi sostenuti, sempre dal 1976 in poi, per il riassorbimento alle proprie dipendenze del personale allora in carico alla Amministrazione separata dell’Appennino Gualdese inerte per circa 40 anni, con relativo ulteriore onere economico di altri 900 mila euro“.

Il comune sta ora valutando una richiesta di rimborso delle somme in questione proprio in tutela dell’interesse pubblico. “Tutto ciò considerando che queste ultime questioni non sono mai state sollevate con la medesima solerzia dalle controparti nei plurimi ricorsi, esposti e/o pubbliche ammende” – dicono da piazza Martiri.

LA LINEA DEL SINDACO – Il primo cittadino è intervenuto in prima persona nella nota stampa. “Prendendo spunto da un articolo di prima pagina del neo direttore del Corriere dell’Umbria Franco Bechis, mi viene da condividere – sottolinea Massimiliano Presciutti – l’assunto secondo il quale ‘c’è sempre un Tribunale in un paese di pazzi‘. Questa situazione kafkiana rappresenta in maniera esemplare un vizio tutto italico di considerare la Pubblica Amministrazione sempre e comunque come il male assoluto“.

Questa vicenda, se da un lato mi amareggia in modo profondo – ha detto Presciutti – dall’altro rafforza in maniere esponenziale la mia ferma volontà di proseguire ad operare nell’interesse vero della collettività che ho l’onore di rappresentare, che per quanto mi riguarda consiste nel garantire possibilità di sviluppo, lavoro, tutela dell’ambiente, adeguati servizi ai cittadini, soprattutto in un momento così difficile per la nostra comunità”.

A chi giova tutto questo? – si chiede il sindaco – Sicuramente non alla collettività di Gualdo Tadino. Insieme alla mia Giunta continuerò ad occuparmi più di prima delle priorità e dei bisogni veri della città e dei cittadini, al contrario di chi cerca in tutti i modi di apparire senza fare nulla se non ostacolare strumentalmente con tutti i mezzi possibili le opportunità di sviluppo nel territorio. Come ha scritto Bechis, una cosa così può accadere solo in un paese di pazzi, quindi ovvio che questo succeda in Italia. Prima o poi però le varie Rocchette e imprese di successo toglieranno le tende da queste terre e da questi sistemi giudiziari. E qualcuno finalmente capirà”.

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Redazione Gualdo News
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