Lisa Chiavini ha rassegnato le proprie dimissioni per quanto riguarda la carica di segretaria della sezione di Gualdo Tadino del Partito Democratico. Dimissioni irrevocabili, spiegate da una lettera che la Chiavini ha scritto ai direttivo del partito.
“Ho sempre inteso questo mio incarico – si legge nella missiva – come servizio per il Partito e soprattutto per la Città. Ho anche sempre sostenuto e suggerito un progetto di rinnovamento del modo di fare politica che superasse, una volta per tutte, la predominanza di interessi ed ambizioni e che ci permettesse di affrontare le sfide che ci si prospettano. Tutto ciò nel rispetto di una tradizione orgogliosa e di esperienza che da sola purtroppo, ormai, non è sufficiente“.
All’interno del PD, secondo la ex segretaria c’è un istinto di conservazione di logiche che con la democrazia poco hanno a che fare. Logiche che Lisa Chiavini ha cercato di combattere senza riuscire nell’intento. “Con la tristezza nel cuore – continua la lettera – mi rendo conto che il mio sforzo è servito a poco. Si è quindi venuta a creare una profonda divergenza politica con parte del gruppo dirigente, nata da un tentativo di mistificazione della realtà su vicende passate che ritornano ancora una volta a destabilizzare il mio operato e soprattutto i miei progetti futuri“.
Ed ecco la denuncia di aver ricevuto continue pressioni riguardo alla composizione del gruppo di segreteria. “Questo la dice lunga sulla fiducia accordatami nel momento della mia riconferma da segretario – scrive la Chiavini – Non è stato compreso il mio progetto di inclusione e superamento delle divisioni che in questo momento rappresenta l’unica strada verso il futuro. Si è preferito dare vita ad una situazione di ostruzionismo ed immobilismo della mia attività e della vita stessa del Partito, applicando la legge del più forte e non guardando alle vicende delle città vicine che ci dovrebbero solo insegnare“.
Nella lettera di dimissioni, l’ex segretaria tocca anche la questione sindaco, reputando Massimiliano Presciutti la figura su cui puntare anche per le prossime elezioni amministrative del 2019: “Un primo cittadino che ha svolto bene il suo primo mandato non può che essere il candidato naturale per dare continuità al lavoro impostato. Presciutti è e resta la figura da sostenere con convinzione da qui a fine legislatura e quella a cui puntare per vincere le prossime elezioni“.
“Il progetto del Partito Democratico – conclude Lisa Chiavini – può avere un senso se si ha il coraggio di essere all’altezza del nome che si è voluto dare. Io sui principi della democrazia, dell’autonomia di pensiero e sul rispetto, ho fondato tutti i miei valori”.
Ora si attende il nome del nuovo segretario del PD, nome che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. La figura più papabile sembra essere quella di Francesco Commodi.
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