Insulti razzisti a Gualdo, la società si ribella: “E’ diffamazione”

Partita del campionato Allievi A2 tra Gualdo Casacastalda e Collepieve. A una decina di minuti dal termine, sul risultato di 8-0 per i padroni di casa, a causa di un brutto fallo commesso da un giocatore dalla squadra perugina si accende un parapiglia tra i giocatori. L’allenatrice della squadra ospite, dopo una breve ripresa del gioco, decide di ritirare la squadra. Il Collepieve sosterrà poi che il motivo del rientro anticipato negli spogliatoi sarebbe stato causato dagli insulti razzisti che sarebbero stati rivolti ad alcuni suoi giocatori sia dagli spettatori presenti sugli spalti che dai calciatori e dalla panchina gualdese. Inoltre il Collepieve avrebbe evidenziato anche il proseguimento della baruffa anche negli spogliatoi, con insulti pesanti rivolti ai suoi giocatori e un colpo ricevuto dall’allenatrice nel tentativo di proteggere un suo calciatore. Da qui la minaccia del ritiro della squadra dal campionato e la richiesta di un incontro con il presidente del Comitato Regionale Umbro.

La risposta del Gualdo Casacastalda non è tardata ad arrivare. In serata ha diffuso un lungo comunicato nel quale la società guidata dal presidente Fabrizio Rinaldini non ci sta a passare per razzista e definisce “farneticanti” le accuse ricevute, dichiarando di voler agire nelle sedi competenti per tutelare la propria immagine.

LEGGI: IL COMUNICATO STAMPA DEL GUALDO CASACASTALDA

L’accusa profondamente diffamatoria e di sostanziale gravità mossa da parte del proprio tesserato, nella fattispecie il tecnico Marta Gelosia, che poggia le basi della propria decisione di ritirare la squadra in via anticipata dal rettangolo verde di gioco per insulti di stampo razzista verso la sua squadra, è argomentazione assai delicata ed accusa di notevole gravità che, prima di essere mossa, dovrebbe basarsi su oggettività incontrovertibili – riporta la nota del Gualdo Casacastalda – Qualsivoglia soggetto presente alla gara odierna, facendo leva su etica e buona fede, può testimoniare l’assoluta l’infondatezza di quanto espresso. A tal proposito, anche il direttore di gara ha più volte dichiarato manifestamente di non aver mai sentito tali epiteti che, se realmente accaduti, sarebbero stati prontamente stigmatizzati dalla scrivente società, condannando coloro i quali li avessero compiuti.”

Il Gualdo Casacastalda tiene a sottolineare l’ambiente eticamente sostenibile che ha voluto creare, e a tal proposito cita il “terzo tempo” obbligatorio per i propri istruttori e tesserati anche nelle gare della Scuola Calcio, dove si sviluppa un progetto di carattere multidisciplinare, e i primi posti di tutte le proprie squadre nella Coppa Disciplina. “Siate certi che, se qualcuno dei nostri tesserati avesse compiuto tali gesti biechi, avrebbe avuto dei seri provvedimenti disciplinari a proprio discapito, in virtù dei precetti su cui facciamo da sempre leva”, conclude la nota della società di Largo Angelo Barberini.

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Redazione Gualdo News
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