Il Consigliere regionale Roberto Morroni (Forza Italia) ha depositato in data odierna un’interrogazione per conoscere gli intendimenti della Giunta regionale in merito all’adozione dei regolamenti attuativi della Legge regionale n.14 del 2017 concernente la disciplina delle acque minerali.
Il tema interessa molte città umbre tra cui Gualdo Tadino. La Legge in questione ha infatti introdotto la possibilità per i comuni interessati dalla coltivazione dell’acqua o dalla presenza di impianti di imbottigliamento di vedere attribuita una parte dei diritti che le aziende versano alla Regione. Questa percentuale può variare da un minimo del 30% ad un massimo del 40%. Un’opportunità per gli enti locali, che potrebbero in questo modo disporre di risorse significative per l’attuazione di interventi finalizzati alla tutela e alla riqualificazione ambientale.
“Ad oggi la Legge Regionale in questione – dice Morroni – risulta inattuata in quanto sprovvista del regolamento che disciplina i criteri e le modalità di presentazione dei progetti da parte dei comuni nei cui territori ricadono le concessioni di acque minerali o gli impianti di imbottigliamento. Regolamento che la Giunta regionale avrebbe dovuto approvare entro dicembre del 2017“.
Roberto Morroni elenca in comunicato stampa anche i numeri in questione. “Immaginiamo che il concessionario versi alla Regione Umbria un canone annuo di 400.000 euro – dice il consigliere regionale gualdese – ciò significa che il comune interessato, presentando appositi progetti, può ricevere dalla Regione Umbria da un minimo di 120.000 euro ad un massimo di 160.000 euro. Questo, come previsto dalla legge in questione, a partire dall’anno 2018 e con cadenza annuale“.
“Si ponga perciò fine – conclude Morroni – ad un ritardo grave e ingiustificato che danneggia i legittimi interessi di numerosi enti locali della nostra Regione e delle rispettive comunità“.