Mattatoio di Gualdo Tadino, arriva l’ampliamento del riconoscimento CE

Il mattatoio pubblico di Gualdo Tadino ha ottenuto un nuovo importante riconoscimento diventando Centro di Lavorazione Riconosciuto.

La struttura gualdese ha infatti conseguito l’ampliamento del riconoscimento CE per poter lavorare, oltre che gli ungulati domestici, anche la grande selvaggina cacciata, cinghiali e ruminanti (cervidi e bovidi), divenendo così un Centro di Lavorazione riconosciuto. Questo consentirà di estendere l’attività di lavorazione, oltre alle specie bovina, ovi-caprina, suina ed equina, anche alla grande selvaggina cacciata, specie cinghiale, capriolo, daino, cervo, muflone.
E’ una notizia interessante sia per tutti i cacciatori, ma anche per gli allevatori e gli operatori zootecnici della zona, che potranno avvalersi di un servizio ulteriormente potenziato.

Oggi la nostra scelta di riaprire il mattatoio pubblico – ha detto il sindaco Massimiliano Presciutti – viene ulteriormente avvalorata con questo importantissimo riconoscimento, che fa della nostra struttura un punto di riferimento su scala regionale, crea nuove opportunità e possibile nuova occupazione”.

Il comune di Gualdo Tadino aveva partecipato con esito positivo ad un bando denominato “Progetto Pilota Per La Costituzione Di Una Filiera Di Carni Di Selvaggina “Ecoselvofiliera”: Ruralità e valorizzazione qualitativa delle carni degli ungulati selvatici” rispondendo a quanto richiesto dalla Regione dell’Umbria. Un progetto realizzato con un’associazione d’imprese tra privati, Università degli Studi di Perugia e Comune di Gualdo Tadino come titolare del pubblico mattatoio di San Lazzaro.

“Il progetto è praticamente un problema che diventa risorsa – recita il comunicato stampa dell’amministrazione comunale – perchè la selvaggina cacciata, ungulati selvatici, specialmente i cinghiali sono ad oggi un problema soprattutto per i danni arrecati all’agricoltura, oltre al pericolo per la viabilità“.

Saranno tutte le aziende del territorio, oltre all’Università degli Studi di Perugia e la Usl Umbria 1, che dovranno certificare la qualità dei prodotti e delle procedure.

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Redazione Gualdo News
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