Una serie di interventi a salvaguardia della montagna gualdese sono stati chiesti dall’ambientalista Mara Loreti. In un lungo documento evidenzia che nei 1.563 ettari di terreno classificati come area Sic (sito di interesse comunitario) dei monti Maggio e Nero, ricadenti nei comuni di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, “devono assolutamente essere rispettate le normative di protezione e salvaguardia previste dalle direttive comunitarie“.
Tra queste vi sono “lo sfalcio regolare delle praterie sommitali e l’eliminazione dei cespugli presenti, comparsi a causa della riduzione di uno sfalcio regolare, da parte di chi gestisce la montagna o ne è proprietario”.
Per quanto concerne il pascolo, viene chiesto un controllo delle autorizzazioni per “ungulati domestici (bovini, ovini, capre, ndr) nelle zone a conservazione speciale. In certi luoghi carsici dell’Appennino, l’assenza di acqua all’interno di aree SIC ormai divenute ZSC (zone a conservazione speciale) si dovrebbe vietare il pascolo – prosegue il documento – soprattutto quando l’Ente che autorizza non provvede ad utilizzare i bacini artificiali già esistenti, anche con il trasporto di acqua. Le vacche altrimenti utilizzano l’acqua dei rari e protetti laghetti carsici, ecosistemi biologici di interesse comunitario e “lordano” con il loro ruminare la preziosa e rara acqua superficiale. In questi casi si rischia quel fenomeno che va sotto il nome di eutrofizzazione che porta alla morte dei piccoli e preziosi laghetto di montagna”, chiedendo in conclusione di recintare i laghetti carsici di alto pregio presenti all’interno di aree ZSC al fine di conservare l’ecosistema ancora esistente.