La decisione della sezione Usi Civici della Corte di Appello di Roma di sospendere il decreto di sequestro dei terreni dove insistono i pozzi di Rocchetta, sta causando inevitabili reazioni a catena.
Dopo l’esternazione del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e la precisazione della Comunanza Agraria Appennino Gualdese che parla di sospensione e non di azione definitiva, ecco l’intervento della sezione gualdese del Partito Democratico.
“Dopo la sentenza del TAR Umbria, che ha respinto i ricorsi della Comunanza – dicono dalla sede PD di piazza Martiri della Libertà – continuano a livello giudiziale atti che smontano l’ostruzionismo dell’ente feudale, che considerandosi più rappresentativo di un Sindaco e tutta un’Amministrazione Comunale democraticamente eletta dai cittadini, sta ormai da mesi adoperando tutti i mezzi possibili per bloccare e ritardare sia la riqualificazione ambientale e sociale di un luogo tanto caro ai gualdesi, sia un progetto di sviluppo economico di un’azienda pronta ad investire nel territorio”.
Il PD sostiene l’operato del sindaco e invita il consiglio di amministrazione della Comunanza ad agire “con buon senso“.
“Il sindaco sta difendendo il patrimonio collettivo e gli interessi di Gualdo Tadino con costante impegno e determinazione – recita la nota stampa – La Comunanza deve invece lasciare da parte interessi politici e poco attinenti alle sue norme statutarie, per concentrarsi sul bene della città e dei suoi abitanti. Non su una guerra che non avrà né vinti né vincitori, se portata avanti con queste tempistiche ed argomentazioni, ma solo deleterie ricadute sullo sviluppo e sulla bellezza del territorio“.