Un incontro con i sindaci del territorio e con i due consiglieri regionali del comprensorio. Il vertice viene promosso dal consigliere regionale Roberto Morroni (Fi) che chiede al collega di maggioranza Andrea Smacchi (Pd) e ai primi cittadini i cui Comuni fanno parte del territorio dell’ospedale di Branca di fare fronte comune per far sì che la delibera regionale sulla riorganizzazione dei laboratori analisi, che penalizza l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino, venga ritirata.
“Dopo l’incontro svoltosi lunedì scorso tra l’assessore regionale alla sanità, il vertice della Asl 1 e i sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino, sulla vicenda della riorganizzazione dei servizi di diagnostica di laboratorio è calato inspiegabilmente il silenzio – afferma Morroni – Dai resoconti apparsi sulla stampa abbiamo appreso la volontà della Regione di confermare la scelta sancita, con la DGR n. 971 del 10 settembre 2018, che delinea un oggettivo e inaccettabile depotenziamento del laboratorio dell’ospedale di Branca. Rimango in attesa della risposta che l’Assessore alla Sanità dovrà fornire nei prossimi giorni all’interrogazione che ho presentato in Regione in merito a questa vicenda, ma nel frattempo giudico fondamentale la costituzione di un fronte ampio e unitario di quanti intendono opporsi alla scelta della Regione. Per questo motivo mi farò promotore di un incontro tra tutti i sindaci del comprensorio, il consigliere regionale di maggioranza Andrea Smacchi ed il sottoscritto per definire una posizione comune e netta che spinga la Regione dell’Umbria a riconsiderare la decisione assunta, impedendo in tal modo il compimento di un atto che segnerebbe un passo indietro per l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino. Dinanzi ad una tale vicenda – conclude il consigliere regionale gualdese – il territorio, le sue istituzioni e i suoi rappresentanti, sono chiamati a dar prova di unità e determinazione, e in questa direzione prodigherò i miei sforzi.”