E’ una prestigiosa Bohème quella che va in scena stasera, venerdì 19 ottobre alle ore 21, al cinema Don Bosco di Gualdo Tadino. Si tratta della proiezione sul grande schermo di una registrazione dell’opera della 57a edizione del festival pucciniano di Torre del Lago. La Bohème è affidata alla regia di Maurizio di Mattia con scene di Maurizio Varamo.
Grandi interpreti per l’occasione, come Donata d’Annunzio Lombardi nella parte di Mimì, Aquiles Machado in quella di Rodolfo, Luca Salsi è invece Marcello. La direzione d’orchestra è affidata all’esperto Alberto Veronesi.
LA BOHEME – Opera in quattro quadri, è il primo grande capolavoro di Giacomo Puccini, autore che si allontana dalla tradizione operistica ottocentesca creando suggestioni liriche inserite nei modelli del teatro novecentesco, non più mitico e polveroso, ma attento alla dimensione del contemporaneo. La Bohème è un vero e proprio monumento musicale.
Mimì, Rodolfo, Musetta e Marcello incarnano figure del nostro vivere quotidiano. L’ebbrezza della giovinezza, il fascino dell’ottimismo, la voglia di vivere in un mondo folle si scontrano con l’esperienza umana della quotidianità, del dolore, della fatica di vivere. Il sogno dell’amore rivela, così, la sua implacabile precarietà nel logorio di una difficile comunicazione amorosa. Il destino crudele di tutti gli esseri umani, preannunciato dalle prime battute, sembrerebbe smentito dal sortilegio erotico dei protagonisti. Ma la storia si ripete, grande solo per chi è intento a viverla. Una vita gaia e terribile è quella dei bohémien. In una Parigi fredda e invernale quattro giovani artisti tirano a campare con pochi soldi, cercando di mangiare qualcosa e godendo di sprazzi di vita al Caffe Momus. L’intreccio tra due storie d’amore, quelle di Marcello con Musetta e Rodolfo con Mimi è l’occasione per mostrare anche il lato oscuro dell’amore: i litigi tra innamorati e le gelosie reciproche, che svaniscono quando qualcosa di più grande si palesa: la morte. La Bohème è la celebrazione dell’esistenza. E Puccini ne è il supremo interprete.