Perugia-Ancona, piccole imprese al collasso. I costruttori: “Adesso basta”

L’atteso incontro in Provincia tra l’associazione dei costruttori edili umbri (Ance) e i parlamentari della regione sulla questione del completamento della Perugia-Ancona e, soprattutto, sul mancato pagamento degli emolumenti alle aziende subappaltatrici e fornitrici che, in seguito alla crisi del Gruppo Astaldi, rischia di mettere definitivamente in ginocchio un intero comparto, si è concluso con un documento unitario sottoscritto dai parlamentari di tutti gli schieramenti per chiedere al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli la convocazione urgente di un tavolo. Le piccole imprese che hanno lavorato alla realizzazione dell’opera e i fornitori della zona sono al collasso.

Come nella vicenda Tagina, quando tutti i parlamentari e consiglieri regionali presenti all’incontro di Gualdo Tadino sottoscrissero un documento unitario per chiedere al ministro Di Maio di sbloccare la situazione, anche stavolta i parlamentari umbri hanno fatto quadrato per sollecitare il Ministero a trovare a una soluzione che non comprometta irreparabilmente le sorti di molte aziende e lavoratori.

IL DOCUMENTO UNITARIO – “I parlamentari umbri Tiziana Ciprini (Movimento 5 Stelle), Raffaele Nevi (Forza Italia) Walter Verini (Partito Democratico), Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) e Virgino Caparvi (Lega Nord), presenti all’incontro a Perugia promosso da Ance Umbria per esaminare la drammatica situazione venutasi a creare in seguito alla crisi del Gruppo Astaldi, con le ricadute sui lavori bloccati della Perugia-Ancona, sulle imprese umbre e marchigiane che attendono spettanze per il lavoro svolto, sulle famiglie di circa un migliaio di lavoratori interessati, chiedono al Ministro delle Infrastrutture di accogliere immediatamente la richiesta di convocare un incontro ministeriale per sbloccare la situazione. Si tratta di una urgenza di grande serietà. L’incontro è stato chiesto nei giorni scorsi dalle Regioni Umbria e Marche, con il sostegno unanime del Consiglio Regionale. Si tratta di una situazione difficile ma, pure nella vicenda del concordato, si possono e debbono trovare soluzioni immediate per garantire alle imprese e ai lavoratori il saldo delle spettanze e la conseguente ripresa dei lavori. Su questo ci sarà il pieno sostegno di tutti i parlamentari dell’Umbria.”

ANCE UMBRIA: “ADESSO BASTA”Stefano Pallotta, presidente di Ance Umbria, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione: “Noi vogliamo soltanto dire, anzi gridare, che davvero ora basta! In un precedente comunicato stampa abbiamo denunciato, e vogliamo ribadirlo, che alla fine paga sempre soltanto chi lavora e si comporta correttamente. Dobbiamo chiederci come sia stato possibile che nel corso dell’esecuzione dei lavori relativi al maxi lotto Perugia – Ancona siano “saltati”, ovvero entrati in procedure concorsuali ben tre contraenti generali, in sequenza. Era stata promessa ricchezza al territorio attraversato dal progetto Quadrilatero, non rovine e distruzione!

Pallotta ha quindi ripercorso le tappe della tormentata costruzione della Perugia-Ancona, costellata da fallimenti di tante piccole e piccolissime imprese locali che hanno partecipato in qualità di affidatarie, fornitrici e subappaltatrici. “Ci chiediamo: com’è stato possibile assistere in silenzio alle difficoltà ed al dissesto delle tante piccole imprese umbre e marchigiane colpite a morte dai vari fallimenti? La stazione appaltante ha esercitato fino in fondo tutte le prerogative espressamente previste dalla legge e dai documenti contrattuali finalizzate al monitoraggio dell’andamento dei lavori, della regolare esecuzione, del rispetto dei tempi contrattuali? La stazione appaltante ha vigilato sull’avvenuto pagamento delle imprese affidatarie, subappaltatrici e fornitrici, come pure la legge espressamente richiede, prima di procedere alla liquidazione dei sal in favore dei contraenti generali? Sono state applicate le cautele previste dalle norme e dai contratti?”

“SENZA SOLDI I LAVORI NON RIPARTONO” – Pallotta ha affermato che senza il pagamento di quanto dovuto, i lavori non ripartiranno. “Questa volta siamo in presenza di una novità con la quale si dovrà fare i conti – ha detto – Le imprese in questione non solo non vogliono, ma non sono materialmente in grado di riprendere i lavori senza avere assicurazioni certe sui propri crediti, così potendo allentare la morsa finanziaria ed economica che le attanaglia. Noi vorremmo che passasse un messaggio forte e chiaro: il completamento dell’opera non può passare sulla pelle delle piccole imprese che hanno lavorato e fornito nel cantiere della Perugia-Ancona e che oggi vengono messe in ginocchio dal concordato preventivo del contraente generale Astaldi.”

 

 

 

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Redazione Gualdo News
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