Si è rinnovata nella giornata di ieri a Nocera Umbra la distribuzione del “Pane di San Tomassuccio“, in occasione della ricorrenza del Santo. Questa tradizione affonda le sue radici nel Medioevo. Oggi è il Comune a distribuire le pagnotte marchiate con uno specifico timbro, che vengono considerate capaci di proteggere da incendi e terremoti. E l’iniziativa conquista sempre il cuore dei nocerini.
CHI ERA IL BEATO TOMMASUCCIO? – L’encinclopedia Treccani così lo definisce: “Tommaso Unzio, terziario francescano e autore di “profezie”, nacque presso Nocera Umbra nel 1319 (a Valmacinaia, ndr); morì a Foligno il 15 settembre 1377. Nei suoi versi letterariamente rozzi, ma ardenti di sincerità, egli rimprovera vizî e discordie, profetizza prossime sventure di regioni e città, specie dell’Italia centrale, ma anche dell’Italia meridionale e delle isole; a più riprese si duole dello scisma che dilania la Chiesa.”
Tommasuccio, stando alla narrazione del suo biografo e discepolo, fra’ Giusto La Rosa da Pisa, dopo aver fatto voto di verginità all’età di dodici anni, si sarebbe ritirato nella solitudine di un bosco per poi stabilirsi, su consiglio di un angelo, presso l’eremo del beato Pietro, alle pendici del Serrasanta, personaggio che dovette senz’altro contribuire non poco alla formazione del giovane eremita.
LA TRADIZIONE DEL PANE – Morì il 15 settembre 1377 a Foligno, ma la ricorrenza del 19 novembre ricorda la traslazione del corpo alla Chiesa di Sant’Agostino dove ancora si conservano le spoglie. La tradizione del pane nasce dal fatto che Tommasuccio vendette tutti i suoi averi per sfamare i poveri e risale al XV secolo, ma venne abbandonata per lungo tempo. Riprese nel 1744 quando Nocera si trovò al centro del conflitto tra austriaci e spagnoli, con i primi asserragliati all’interno le mura nocerine e gli spagnoli pronti a bombardare la città con i cannoni. Ma il 19 novembre l’Austria si arrese e questa decisione salvò la città dalla distruzione. I nocerini attribuirono il miracolo al Santo e riprese così la tradizione della distribuzione del pane.
PREDISSE L’ELEZIONE DI PAPA BERGOGLIO? – E’ sua la “Profezia del degno pastore” nella quale secondo alcuni, specialmente in America latina, avrebbe predetto la salita al soglio pontificio di papa Bergoglio. Le profezie attribuite al Beato Tommasuccio assumono la forma di un lamento poetico in 212 versi, che inizia con la denuncia dei papi coinvolti nello scisma del 1378: Urbano VI e Clemente VII. Si concludono con la cosiddetta “Profezia del degno Pastore”, che prevede un papa (il pastore degno) che “emerge dall’ombra dodici anni dopo il millennio” a “restaurare la Chiesa per la sua bellezza”. La “Profezia del degno pastore”, nell’interpretazione che le viene data, riguarderebbe i giorni nostri. In particolar modo si riferirebbe all’anno 2012 o al 2013, a seconda delle versioni, nella quale Tommasuccio scrive di un uomo proveniente da “al di là delle montagne” che sarebbe divenuto Vicario di Dio dodici anni dopo il Millennio (che qualcuno fa iniziare nel 2001) per rinnovare la Chiesa. La salita al soglio di Pietro di Papa Francesco effettivamente avviene nel 2013 in seguito alle clamorose dimissioni di Benedetto XVI, e si tratta proprio di un papa venuto da “al di là delle montagne”, addirittura “dalla fine del mondo”, come egli stesso si definì. Altrettanto chiara la spinta riformatrice di Bergoglio e il suo richiamo a una Chiesa povera, la stessa che predicava Tommasuccio. Davvero quindi il Beato Tommasuccio aveva previsto l’arrivo di Papa Francesco? Difficile, come sempre in questi casi, dare una risposta, ma sicuramente Bergoglio sarebbe stata una figura che Tommasuccio avrebbe visto con grande favore.