“Preoccupazione” è la parola che viene usata dai sindacati dopo l’incontro che si è tenuto ieri, martedì 20 novembre, al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza della Jp Industries. Al tavolo erano presenti il Governo governo, Invitalia, Regione Marche e Regione Umbria, enti locali e organizzazioni sindacali. In una nota congiunta, le segreterie di Perugia e Ancona di Fim, Fiom e Uilm esprimono “preoccupazione per quanto emerso” e ritengono “indispensabile l’individuazione degli strumenti finanziari per sostenere il progetto industriale della Jp”.
“La vertenza – scrivono i sindacati – vede a rischio centinaia di posti di lavoro e gli strumenti che si stanno individuando con la sinergia degli attori coinvolti sono un primo importante passo, ma non sufficiente a un mese dalla scadenza degli ammortizzatori sociali. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro di approfondimento per capire definitivamente quello che ognuno dovrà impegnarsi a fare, a cominciare dall’imprenditore – scrivono ancora i sindacati – per scongiurare l’ennesimo disastro industriale”.
Per venerdì prossimo è prevista la convocazione delle assemblee in entrambi gli stabilimenti (Fabriano e Nocera Umbra) per fare il punto con le lavoratrici ed i lavoratori. Intanto, dai sindacati parte un richiamo forte a tutte le istituzioni, all’imprenditore e al sistema finanziario affinché “ognuno si assuma le proprie responsabilità”. “Da parte nostra – concludono Fim, Fiom e Uilm – ci riserviamo di mettere in campo tutte le azioni opportune allo scopo di raggiungere l’obbiettivo: difendere produzioni e lavoro”.
Sono 700 i lavoratori appesi a un filo e a una scadenza che si avvicina sempre più, quella del 31 dicembre 2018, quando terminerà il periodo di cassa integrazione per la Jp Industries.