Non saranno applicati sanzioni e interessi sugli accertamenti che hanno riguardato coloro che ricevono la pensione dal Lussemburgo e che non era stata dichiarata in Italia in quanto già soggetta a tassazione nel Granducato, dove è stata maturata. Una sentenza della Cassazione ha stabilito che anche le pensioni ricevute dall’estero, benchè già tassate all’origine, debbano essere dichiarate in Italia e quindi subire un’ulteriore imposizione fiscale. In seguito a questo provvedimento sono stati effettuati degli accertamenti fiscali e coloro che, seppur in buona fede, non avevano dichiarato quanto ricevuto dall’estero, sono stati sanzionati dallo Stato.
Ora un emendamento del deputato nocerino della Lega, Virginio Caparvi, incluso nel Decreto Fiscale, cancella sanzioni e interessi e permette il pagamento dilazionato in cinque anni di quanto dovuto. Il risultato positivo, che riguarda diverse decine di pensionati della Fascia Appenninica che nel dopoguerra emigrarono da queste zone (si parla di circa duecento persone), è stato illustrato a Gualdo Tadino dallo stesso Caparvi, dalla referente circoscrizionale della Lega, Alessia Raponi, e dal consigliere regionale Valerio Mancini.
Alessia Raponi ha ripercorso la vicenda, che inizia nel 1986 e che ha visto la sua conclusione dopo circa trent’anni con la sentenza della Corte di Cassazione, in seguito alla quale sono arrivate pesanti sanzioni, fino al 120 per cento degli importi originari. Una mazzata per tanti pensionati, visto che gli accertamenti sono risaliti a diversi anni indietro.
“La Fascia Appenninica è particolarmente colpita da questa doppia tassazione – ha evidenziato Caparvi – Se ci sono stati errori sono stati fatti sicuramente da persone non più giovanissime e credo in buona fede: non siamo in presenza di furbi o delinquenti. I controlli sono scaturiti da una circolare ministeriale, non da una legge. In Umbria sono stati fatti dalla Guardia di Finanza su mandato dell’Agenzia delle Entrate, che si è mostrata in questo caso particolarmente solerte, al contrario ad esempio di altre regioni, e già questo fatto a mio avviso testimonia una sorta di iniquità. Purtroppo non è stato possibile rivedere la norma cancellando la doppia tassazione in quanto la questione riguarda rapporti internazionali. L’impegno preso in campagna elettorale è stato mantenuto e possiamo ora scrivere la parola fine su questa vicenda.”
“Vogliamo adesso capire se per questa meticolosa attività di accertamento in Umbria dell’Agenzia delle Entrate siano state previste delle premialità per i funzionari”, ha sottolineato in chiusura il consigliere regionale Mancini.