Una guerra che sta finendo senza aver mai vinto una battaglia. Quella del traffico e soprattutto del parcheggio selvaggio sembra ormai essere una lotta impari tra coloro che dovrebbero vigilare e quelli che invece dovrebbero semplicemente rispettare le regole. Non tanto per non incorrere in sanzioni, quanto per mantenere una città vivibile e quindi civile.
Quella di un centro storico a misura d’uomo, a Gualdo Tadino è ormai un’utopia assodata. A parte poche, pochissime, ore di tranquillità estiva, piazza Martiri non è più il salotto della città – forse non lo è mai stato – ma uno sgabuzzino pieno di ferro disordinato. Ultima perla: la non chiusura del traffico la notte di Capodanno da corso Italia a corso Piave, compresa piazza Martiri dov’era prevista una festa!
Qualcuno obietterà che per fare una città a “misura d’uomo” ci vogliono gli uomini che la abitano, ma non c’entra assolutamente nulla. La crisi residenziale di un centro storico non significa che questo debba essere invaso dalle automobili in sosta a ridosso di monumenti, vicoli, negozi e zone pedonali.
Piazza Mazzini è (era) diventato uno dei luoghi più belli del centro storico, grazie anche al bellissimo rifacimento di tutte le facciate delle palazzine che gravitano intorno ad essa. Col tempo, come testimonia la foto che pubblichiamo, anch’essa è stata trasformata in un parcheggio più brutto di uno sfasciacarrozze di periferia. All’ombra di due segnali, un divieto di accesso e uno di sosta, le auto pascolano tranquillamente senza che nessuno faccia nulla di nulla. Questo nonostante la città sia dotata di parcheggi secondo noi adeguati e che consentono con pochi minuti di passeggiata di raggiungere i servizi del centro (piazza Beato Angelo con relativo ascensore, piazza Marconi, Giardini Pubblici e lo stesso parcheggio coperto sotto piazza Mazzini, anche se urgentemente da ristrutturare). Oltre alle due linee urbane di autobus.
E attenzione che non regge neanche la scusa del ghiaccio di questi giorni, che magari potrebbe aver spinto qualcuno a non rischiare e quindi parcheggiare il più vicino possibile a farmacia e ufficio postale. Non regge, perché se l’accesso è vietato lo è sempre e perché comunque abbiamo in archivio foto di una splendida giornata estiva con le auto messe alla rinfusa in mezzo ad una piazza ormai vietata ai pedoni. Ed era rimasta l’unica!
LE SOLUZIONI – Poche, perchè più che altro c’è un problema di mentalità e quindi è difficile intervenire. Se c’è l’abitudine di parcheggiare davanti ad una farmacia, perchè quattro passi danno noia; se c’è l’abitudine di lasciare l’auto davanti al bar per il caffé, se esistono costumi barbarici che risiedono nel DNA, questi sono duri da estirpare.
Una soluzione, a nostro avviso, potrebbe essere rappresentata dal ripristino della navetta gratuita (magari calibrandola con la circolare urbana), ma che faccia servizio dalle 7.30 alle 13.30 e non dalle 8.30 alle 12.45 come in passato. Questo per permettere una sosta periferica a tutti coloro che in centro ci lavorano e che finiscono con l’occupare con le loro auto, per tutto l’arco della giornata, moltissimi dei parcheggi liberi (quelli ad esempio del multipiano), costringendo chi in centro ci si deve recare per acquisti o per usufruire dei servizi, a sostare in maniera selvaggia. A quel punto si libererebbero molti posti.
E’ comunque paradossale che una città che vanta regolarmente appuntamenti culturali di alto livello, cada in maniera così spudorata nell’anti estetismo per eccellenza, specialmente nel periodo in cui la presenza di turisti dovrebbe spingere ad indossare il vestito della festa.
Si è chiusa da qualche giorno la mostra “Meraviglia ed Estasi”, ma c’è n’è un’altra, stabile e a pochi metri di distanza, dal titolo “Meraviglia e Orrore”. Questo non è accettabile.
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