La Protezione Civile regionale ha emesso in data odierna un “Avviso di Criticità” che prevede “Allerta Codice arancione – Criticità moderata” per Rischio Neve sulle tutte zone di allerta umbre dalle ore 14 del 22 gennaio alle ore 14 del giorno successivo.
La situazione meteorologica infatti vede, per le prossime ore, un minimo depressionario in spostamento verso il Tirreno meridionale che richiama aria fredda sulle regioni italiane centro settentrionali.
Martedì avremo in Umbria un cielo molto nuvoloso o coperto con precipitazioni sparse deboli o a tratti moderate; neve inizialmente sui rilievi oltre i 5-600 metri, con quota neve in calo dal tardo pomeriggio e in serata fino a ai fondovalle (2-300 metri), Venti: deboli nord orientali. Temperature: stazionarie o in lieve calo.
Mercoledì cielo ancora nuvoloso con nubi in ulteriore aumento dal pomeriggio quando saranno possibili precipitazioni sparse, nevose oltre i 5-600 metri. Venti: deboli meridionali. Temperature: in lieve aumento. Tendenza: ancora una fase di tempo instabile e a tratti perturbata con temperature invernali.
LE PREVISIONI DELLA STAZIONE METEO DI PALAZZO MANCINELLI – In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, la Stazione Meteorologica Palazzo Mancinelli evidenzia che “è estremamente difficile fare una previsione in queste circostanze, specialmente per ciò che riguarda la quota neve, perché siamo in una condizione limite.” Potrebbe quindi esserci un errore (in eccesso o in difetto) di almeno 100-200 metri.
Da questa notte nevica sul versante marchigiano dell’Appennino dai 300-400 metri, mentre in quello umbro sia va dai 700 agli 800 metri, a parte le zone di valico, come Scheggia e Fossato di Vico (a Osteria del Gatto, 420 metri, questa mattina la neve era a terra). La spiegazione di tutto ciò sta nel cosiddetto phoen appenninico.
Attualmente, in quota, a 1440 metri, c’è una isoterma -2°C e questo non basta a portare neve fino a valle, almeno in Umbria. Ma, nelle prossime ore, il geopotenziale calerà sia alla quota barica di 500 hPa (5100 metri) che a quella di 850 hPa (da 1320 metri fino a 1260) e questo favorirà un abbassamento della quota neve. Di quanto? Considerando che le precipitazioni saranno intense, si favorirà quel processo termodinamico che sia chiama “rovesciamento” del freddo dalle alte quote; quindi, pur con una temperatura di -1°C o -2°C a 1320 metri, dovremmo aver neve fin sopra i 400-500 metri nella giornata di martedì e anche più in basso in quella di mercoledì. Fra mercoledì e giovedì ci sarà un rialzo termico, che porterà la quota neve ad alzarsi di 200-300 metri. Poi, da giovedì sera, la neve tornerà a calare fin sotto i 400 metri.
Quindi, dalla nottata fra lunedì e martedì nevicate in estensione a tutto l’Appennino, con quota in calo, progressivo, fin quasi a valle (400 metri). Inizialmente la neve potrebbe non attecchire, ma lo farà dopo qualche ora. Fra la mattinata e il pomeriggio queste precipitazioni potrebbero essere anche molto intense e, differentemente dal solito, riguardare anche le altre zone dell’Umbria, compresa (localmente) la Valle Umbra e la Valtiberina. Non attendetevi, però, grandi accumuli perché si tratta di neve pesante e acquosa, che solitamente si compatta molto in fretta e accumula poco. Oltre i 600-700 metri ci si può attendere spessori anche consistenti, superiori ai 30-40 cm.
Problemi alla circolazione? Pochi, perché le precipitazioni avverranno con temperature positive e non ci sarà gelo, se non oltre i 700-900 metri. Quindi, pneumatici invernali montati. Ma nessun allarmismo: prudenza, come sempre, ma niente panico.
Da mercoledì sera a giovedì pomeriggio, aumento delle temperature e diminuzione delle precipitazioni, per cui è facile attendersi una rapida fusione del manto nevoso sotto gli 800-900 metri. Il ciclone in formazione a nord ovest della Sardegna, infatti, si sposterà verso est, richiamando aria più mite dal Mediterraneo orientale verso le nostre regioni. Quest’aria dovrebbe sovrascorrere sopra quella più fredda, ma anche mescolarsi, un po’, producendo un aumento delle termiche.
Ma, dalla serata, nuova diminuzione, con nevicate deboli-moderate anche a valle, stavolta con possibilità di gelo.