Tra le contabilità di fine anno c’è, ormai da qualche tempo, anche quella dei punti nascita degli ospedali. La normativa nazionale indica in 1.000 la soglia minima di sicurezza per ogni punto nascita. Nelle zone montane, tra cui anche la nostra, si scende a 500. Questo in base a “motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche”.
Al 31 dicembre 2018 si sono registrate all’ospedale di Branca 366 nascite, ben 46 in meno rispetto all’anno precedente, andando ad azzerare i timidi segnali positivi che avevano contraddistinto gli ultimi due anni. Proseguendo questo andamento, con l’avvicinarsi della soglia delle 300 nascite all’anno, la sopravvivenza del punto nascita potrebbe diventare difficoltosa. Situazioni simili nel resto d’Italia hanno infatti portato alla chiusura. Al momento all’orizzonte non sembrerebbero profilarsi problemi di questo tipo per Branca, ma è sempre bene tenere la guardia alta. L’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino è anche un punto di riferimento per diversi neogenitori residenti in altre parti della regione e anche fuori Umbria. Il calo delle nascite interessa diversi nosocomi umbri ed è un trend nazionale.
Anche al di là degli Appenni la situazione non è tranquilla; il punto nascita dell’ospedale “Engles Profili” di Fabriano chiude il 2018 a quota 318, con un calo di 12 culle rispetto all’anno precedente. Nella città della carta un agguerrito comitato si batte da anni per la salvaguardia del punto nascita ma, come è facile comprendere, i numeri sono sempre più difficilmente sostenibili. Una delibera della Giunta regionale marchigiana ha dato garanzie rispetto al mantenimento del reparto, ma alla fine peserebbe un eventuale pronunciamento del governo.
Singolare come da ambedue i lati degli Appennini si punti, almeno a parole, sul completamento della Perugia-Ancona per attirare nuove partorienti che dovrebbero innalzare il numero delle nascite. Al termine dei lavori, quando questo avverrà, si prospetta l’ormai solita, e inutile, “guerra” tra territori confinanti che, puntualmente, non porta benefici a nessuno.