Il somaro Indio di Porta San Facondino è risultato positivo al betametasone, principio attivo che si trova in prodotti cortisonici, durante la scorsa edizione dei Giochi de le Porte. Le analisi, che vengono effettuate in ogni edizione, hanno stabilito che la quantità riscontrata è minima, ma l’Ente Giochi ha provveduto, dopo il responso delle contro analisi, a comminare squalifiche di tre anni a priore, fantino, auriga e frenatore, oltre che a fermare per lo stesso periodo di tempo l’asino, che non potrà partecipare alle prossime manifestazioni.
In merito questa vicenda, il consiglio direttivo dell’Ente ha voluta precisare che, pur non essendo obbligatorio, ogni anno tutti gli animali vengono sottoposti alla procedura antidoping al fine di garantire la serietà della manifestazione e la tutela assoluta degli stessi. “Prendiamo per buone analisi i cui valori di riferimento sono tarati sui cavalli e non sugli asini – ha dichiarato l’Ente – sottoponendoci ed accettando anche possibili errori, del resto già avvenuti nel passato“.
San Facondino non ci sta ed è in atto una procedura di contestazione. “Siamo all’ultimo atto previsto dal regolamento – precisano dall’Ente – che si concluderà definitivamente tra venti giorni con il pronunciamento della Commissione dei Probiviri. Solo per questo fino ad oggi, non é stata fatta alcuna comunicazione ufficiale alla stampa, ma solo agli organi istituzionali direttamente coinvolti“.
Nel caso in questione la sostanza è un cortisonico di uso umano, il Betametasone, utilizzato in preparati molto noti quali il Gentalin Beta e il Bentelan, farmaci non prescrivibili da medici veterinari.
“La quantità è davvero minima – conclude la nota stampa dell’associazione presieduta dal presidente Paolo Campioni – sulla base di pochissimi nanogrammi su millilitro di sangue. Per questo può essere ipotizzata una contaminazione ambientale o da alimenti avariati o inquinati e non si può escludere al momento anche un eventuale atto doloso. Tutte questo è in fase di approfondimento da parte dei probiviri. L’Ente, in attesa del giudizio definitivo e nel pieno rispetto del regolamento 2018, ha proceduto comunque a inibire da qualsiasi attività, tramite squalifica, le persone che hanno avuto ruoli nella vicenda“.