Riceviamo e pubblichiamo un articolo del sig. Filippo Cappellini sulla questione Rocchetta-Comunanza Agraria. I lettori possono inviarci le loro opinioni all’indirizzo redazione@gualdonews.it.
La decisione sulla pubblicazione spetta unicamente alla redazione.
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La Comunanza dell’Appennino Gualdese ha da poco reso pubblica la proposta di conciliazione presentata ad Agosto 2018 all’azienda Rocchetta S.p.A. Tale proposta contiene i punti cardine da sempre richiesti dall’intera assemblea degli Utenti Monte Gualdesi: la sistemazione della Valle del Fonno entro giugno 2019, uno studio di bacino serio che indichi quanta acqua può essere prelevata da quella valle, l’installazione di contatori che certifichino i prelievi reali, un sovra-canone sugli emungimenti stimato in € 400.000 e la libera circolazione dei cittadini Gualdesi in tutta l’area delle Fonti (zona della vasca, ristorante, grottino, ecc.), nonché nell’area sottostante dove si trovava la pista di pattinaggio, senza alcuna limitazione.
Ad oggi non risulta pervenuta alcuna risposta da parte dell’azienda. La Comunanza ha quindi deciso di prendere in mano la situazione ed assumersi l’onere della risistemazione della Valle del Fonno.
La reazione della politica locale si è dimostrata come al solito molto costruttiva (si va dal definire il tutto una “carnevalata”, ai malcelati accostamenti della Comunanza alla mafia su Facebook). A voi il giudizio sull’utilità dei personaggi politici e delle dichiarazioni. Interessante è invece il dibattito sviluppatosi tra i Gualdesi. La gran parte si è focalizzata sul solo importo del canone, come se tutto il resto fosse scontato: non lo è.
La Comunanza ha già fatto sapere che il sovra-canone (da reinvestire per legge nel territorio) andrebbe prioritariamente alla sistemazione della valle del Fonno e dell’area della Fonte storica, e dedicato in seconda battuta ad uno studio del bacino idrogeologico ed al ripristino e riqualificazione dell’area di San Guido.
Alcuni sostengono comunque che la cifra sia esagerata, altri hanno invece portato come esempio la cittadina di Vicopisano: approfondiamo un po’.
VICOPISANO ED IL SUO SINDACO – Vicopisano è la città dove viene imbottigliata acqua Uliveto, regione Toscana. Acqua Uliveto e Rocchetta fanno capo al medesimo gruppo industriale, Co.Ge.Di. Il “padrone” delle acque è dunque il medesimo. Dopo lunghe diatribe giudiziarie, che trovate qui, il Sindaco si è visto dare ragione dal Consiglio di Stato.
Il Comune quindi, 8500 anime, nell’anno 2012 ha incassato € 650.000 dall’imbottigliamento di Acqua Uliveto, a fronte di 260 milioni di metri cubi imbottigliati sul territorio.
Attenzione, stiamo parlando solo degli “spiccioli” che arrivano annualmente al comune dove risiedono le sorgenti; molto di più viene incamerato dalla regione Toscana, grazie ad una legge regionale ben più favorevole ai territori della nostra.
Dalla nostra parte a Gualdo Tadino avremmo però la Comunanza, che può tranquillamente richiedere –come ha fatto- un sovra canone sui pozzi che sorgono sulle proprietà collettive, trovando quindi il modo di riportare nel territorio gualdese tutti quei fondi che l’attuale legge regionale Umbra non concede. Da non dimenticare poi che se a Vicopisano nel 2012 si imbottigliavano 260 milioni di metri cubi, Rocchetta S.p.A. a Gualdo nel 2014 ne imbottigliava 380 milioni (dichiarati dalla ditta stessa).
Dovremmo in realtà richiedere ben più di Vicopisano, non certo meno. E invece?
LA NOSTRA CLASSE POLITICA – Qual è la differenza tra noi e Vicopisano? Al di là di leggi regionali, Comunanze, canoni, intendo. Cosa c’è di diverso? Perché una differenza cosi abissale sul ritorno di fondi nel territorio?
La risposta è chiara leggendo l’intervista al Sindaco di Vicopisano, operaio in aspettativa prestato alla politica, Juri Taglioli. La trovate qui. Cito due passaggi: “È stata una battaglia che non mi ha fatto dormire molte notti –spiega il primo cittadino– perché ci fu un ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ma alla fine abbiamo vinto” e ancora, parlando di Uliveto “Sostengono di pagare più di tutti a livello nazionale e probabilmente è vero, ma forse sono gli altri che dovrebbero pagare di più”.
Eccola li la differenza. L’interesse per il territorio e per i cittadini. E’ tutto li. La scelta giusta non fa dormire la notte, a volte.
Chi a Gualdo Tadino invece ha concesso un rinnovo di concessione venticinquennale, in piena crisi idrica, senza nemmeno pretendere uno straccio di studio di bacino, dorme un gran bel sonno tranquillo.
Le signore che trascinano inconsapevoli autotrasportatori a manifestare per un progetto che prevede la loro quasi radicale eliminazione in favore del trasporto su rotaia, forse addirittura russano nel sonno.
Chi dopo sei anni ancora non pretende l’immediato ripristino della valle, chi lascia che vengano prelevati milioni di metri cubi d’acqua senza controllare a fondo, chi continua ad infamare ed ostacolare in ogni modo l’unico Ente che ad oggi richiede i dovuti fondi a favore del territorio e dei Gualdesi… dorme come un bambino, di notte. E un po’ anche di giorno.
Quando Juri Taglioli afferma “Gli altri dovrebbero chiedere di più” è di noi che parla. Vogliamo continuare a dormire?
“…MA I 30 MILIONI DI INVESTIMENTI, 30 MILIONI, 30 MILIONI” – …sono una barzelletta. E prima ce ne renderemo conto prima ci faremo del bene, togliendo ai politici anche l’ultimo appiglio per giustificare l’ingiustificabile. Il piano di investimenti è questo qui. Leggetelo per favore.
Il piano è da 65 milioni, non 30. 35 milioni sarebbero solo di pubblicità e inoltre qualcuno mi spieghi perché dovremmo conteggiare € 600.000 di bancali. Cosa ne viene alla nostra comunità? Fossero anche il doppio, il decuplo… ve ne accorgereste? E le linee di imbottigliamento?
O ancora tutti gli obblighi di legge: studi e indagini idrogeologiche, manutenzioni ordinarie e straordinarie, strumentazioni di controllo, il risanamento della valle… ma veramente stiamo conteggiando gli obblighi di legge come investimenti?
LA REALTA’ – Leggendo quel benedetto piano industriale, vi accorgerete che gli investimenti reali che avranno un qualsivoglia impatto sulla nostra comunità si contano sulle dita di una mano: l’oasi Rocchetta (che verrà fatta al prezzo della demolizione del ristorante e la regolamentazione della fonte storica), il fantomatico snodo ferroviario (?), l’ampliamento dello stabilimento in cemento armato… e nulla più. Sperando poi che ci venga fatta la grazia di servirsi delle maestranze e ditte gualdesi. Ci sono però anche otto posti di lavoro a tempo indeterminato, e con la crisi che colpisce forte come non mai non possono di certo essere trascurati.
Vanno però ottenuti in altro modo. Otto assunzioni oggi non fermeranno il declino della nostra città.
IL NOSTRO FUTURO – Rispettare la legge cambierà questa città. Un bando di gara pubblico, come legge prescrive e come altri al posto nostro fanno, e l’acqua data a chi offre condizioni migliori, e maggiori posti di lavoro. Avrete notato tutti che l’interessamento certo non manca, né le persone di buona volontà. Figurarsi a livello nazionale.
Una Comunanza ed una Amministrazione Comunale competenti, e con tutti i fondi necessari, che camminano e lavorano insieme di pari passo, che pianificano e partecipano ai bandi Europei, che decidono quale sviluppo rurale, paesaggistico e turistico dovrà avere il nostro paese nei prossimi 10/20 anni e combattono senza sosta, e senza dormire la notte, unicamente per questo, insieme. Questo, e solo questo, cambierà la nostra città.
Continuare passivamente ad attendere la grande multinazionale che verrà a sfamare tutte le famiglie della valle, oggi, è peccare di ignavia ed accidia; è vivere fuori dal tempo. Non mi stancherò mai di ripeterlo: proprio perché la crisi morde duramente, non possiamo svendere la risorsa più preziosa che abbiamo. A Maggio ci saranno le elezioni comunali, sarò curioso di sentire cos’hanno da dire in proposito tutti i nuovi candidati Sindaci. Vi ascoltiamo.
© Filippo Cappellini