Un’alleanza per contrastare la povertà educativa giovanile nella Fascia Appenninica, un fenomeno che spesso va di pari passo con un’altra povertà, quella economica. L’hanno sancita i rappresentanti di numerosi enti e associazioni che hanno dato vita a “RETE!” e “WELL TREE”, due importanti proposte progettuali che hanno ricevuto complessivamente 700mila euro di finanziamento, illustrate nel pomeriggio di venerdì 15 marzo a Gualdo Tadino.
In un teatro Don Bosco gremito, l’Associazione Educare alla Vita Buona e la Cooperativa Asad, capofila dei due progetti, nel corso del convegno “Investiamo sul futuro?” hanno spiegato attraverso quali strumenti, collaborazioni e sinergie intendono affrontare i due preoccupanti fenomeni. Nel contesto di questi progetti appena avviati è nata anche l’idea di dare vita anche a un Patto Educativo Territoriale che metta a fuoco gli obiettivi di lungo periodo e favorisca processi di collaborazione e co-progettazione tra i vari soggetti coinvolti.
Le due iniziative, che coinvolgono un consistente numero di associazioni e istituzioni del territorio a partire dal Comune di Gualdo Tadino e dagli istituti scolastici comprensivi di Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Sigillo e sono rivolte principalmente a giovani dai 5 ai 19 anni di età (arrivando ai 35 nell’ambito dello sviluppo di idee imprenditoriali), oltre che contrastare la povertà educativa minorile intendono contemporaneamente promuovere la creatività, l’orientamento e l’inserimento lavorativo dei giovani della Fascia Appenninica umbra, un territorio colpito negli ultimi anni da una profonda crisi economica, sociale e demografica.
Gli obiettivi che si pongono i due progetti sono particolarmente ambiziosi: potenziare lo sviluppo culturale e sociale del territorio che motivino i ragazzi allo studio (e a tal proposito sono già iniziate le visite delle scuole al Museo della Scienza e al Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, che sono partner dell’iniziativa), prevenire ogni forma di emarginazione sociale e di violenza, il tutto attraverso processi inediti di welfare comunitario e innovazione sociale. Verrà realizzata una sala prove e registrazione per musicisti in un locale inutilizzato dell’Oratorio Don Bosco, una parte dell’ex carcere sarà adibita a coworking per condividere spazi lavorativi e sviluppare idee d’impresa. E inoltre: laboratori di giornalismo, teatrali, attività sportive, nuove dotazioni informatiche per le scuole, escursioni in montagna, osservazioni astronomiche.
Nel corso del pomeriggio è stato anche illustrato un nuovo progetto, “Fili”, sempre rivolto ai giovani del territorio, che vede capofila la cooperativa Asad e che ha ricevuto 600mila euro di finanziamento.
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Hanno introdotto il convegno Umberto Balloni (EVB) e Liana Cicchi (ASAD). A seguire sono stati illustrati i contenuti dei progetti da parte dei coordinatori Giovanni Carlotti (RETE!) e Alessandra Stocchi (ASAD), mentre i rappresentanti degli enti finanziatori, Alessandro Martina (Con i Bambini – Roma) e Matteo Minelli (Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia) hanno chiarito il contesto dei bandi all’interno dei quali questi progetti sono stati selezionati e finanziati. Sono quindi intervenuti Massimiliano Presciutti, sindaco del Comune di Gualdo Tadino, Luca Barberini, assessore alla salute, coesione sociale e welfare della Regione Umbria, Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, i consiglieri regionali Roberto Morroni e Andrea Smacchi, Francesca Pinna, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Gualdo Tadino, Luca Gammaitoni, presidente della Fondazione POST e docente del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia.
Al termine Emanuela Venturi, presidente della Zona Sociale 7 e assessore al welfare del Comune di Gualdo Tadino, ha presentato l’Appello per il Patto Educativo Territoriale, un cantiere delle idee che condurrà i partner verso una maggiore sinergia, stimolando la partecipazione dei cittadini.
Il prossimo appuntamento è fissato per la primavera 2020 per il secondo atto partecipativo di questo percorso di durata triennale.