E’ stato presentato sabato scorso il progetto AFT (Aggregazioni funzionali territoriali), una nuova organizzazione dei medici di famiglia che punta a una sanità di servizio sul territorio che eviti anche di passare in maniera non appropriata per ospedali e pronto soccorsi.
Attive da settembre 2018, le Aft sono ambulatori integrati, aperti 7 giorni su 7, di medici di medicina generale, medici della continuità assistenziale e infermieri di territorio, che collaborano per garantire, come in ospedale, un’assistenza h24 per una risposta sempre più completa ai bisogni di salute delle persone. Questa nuova forma organizzativa delle cure primarie, che permette ai medici di famiglia di offrire ai cittadini un’assistenza più capillare sul territorio nell’arco dell’intera giornata, nella nostra regione è articolata in 38 presidi, uno ogni 20/30mila abitanti.
Nelle AFT, oltre alle visite mediche, il cittadino può ricevere consigli di educazione sanitaria, prestazioni diagnostiche semplici, medicazioni, prescrizioni di farmaci, esami strumentali e certificazioni. Coloro che sono affetti da una malattia cronica, invece, trovano nell’AFT il medico e l’infermiere di famiglia, insieme ai terapisti della riabilitazione e agli psicologi, in grado di programmare le terapie e gli accertamenti necessari, mentre, nel caso di ricoveri, le AFT collaborano con i nosocomi per eventuali dimissioni protette.
La “mission” di questi presidi di assistenza continuativa, che vanno a potenziare i servizi sanitari territoriali, è anche quella di evitare gli accessi inappropriati al pronto soccorso, lasciando agli ospedali la gestione dei casi di effettiva complessità.
Fondamentale nelle AFT è anche la figura dell’infermiere di territorio che, in collaborazione con il medico di medicina generale e la farmacia dei servizi, contribuisce ad offrire consigli utili per un corretto stile di vita e per rendere le persone sempre più responsabili nei confronti della loro salute. Con medico e infermiere è possibile stringere un vero e proprio “patto di cura”, per esempio smettere di fumare, iniziare l’attività fisica, seguire una corretta alimentazione e monitorare nel tempo i miglioramenti negli stili di vita più corretti.
Gli ambulatori AFT sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 16 e il sabato dalle 8 alle 14. Nelle restanti fasce orarie, l’attività ambulatoriale è svolta dal proprio medico di famiglia, negli orari già conosciuti. In Alto Chiascio, a Gualdo Tadino gli ambulatori AFT hanno la loro sede presso il Centro Salute (palazzine rosa ex ospedale Calai) e a Gubbio presso il Centro Salute di piazza Quaranta Martiri. A Nocera Umbra presso il Centro Salute di Via Martiri della Libertà.
“In Umbria si potenzia l’offerta dei servizi sanitari sul territorio: sono ormai operative 38 Aft-Aggregazioni funzionali territoriali, presidi che assicurano una apertura ininterrotta per dare risposte immediate e sempre più complete ai bisogni di salute dei cittadini che avranno a disposizione 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, le competenze dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale e di infermieri di territorio, senza dover ricorrere ai Pronto soccorso ospedalieri”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, aprendo sabato scorso alla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni l’incontro di presentazione delle Aft, che si è concluso con l’intervento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Siamo fra le prime Regioni in Italia ad attivare questi servizi di prossimità, che si inseriscono tra le priorità del Piano sanitario regionale che presenteremo nei prossimi mesi e che ha come pilastri in particolare l’assistenza territoriale e la prevenzione”, ha precisato Barberini.