Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del consigliere regionale Roberto Morroni (Forza Italia) sulla situazione dell’economia e del turismo in Umbria.
E’ di questi giorni la pubblicazione dei dati Eurostat sul pil pro-capite degli stati dell’Unione e delle singole regioni e del XXIII rapporto del Centro Einaudi sull’economia globale e l’Italia.
Siamo di fronte agli ultimi indicatori, in ordine di tempo, che tracciano in misura inconfutabile il profilo di una regione che fatica a ritrovare un adeguato percorso di crescita economica dopo la profonda flessione del decennio conseguente alla crisi del 2008/2009. Un quadro che sia le associazioni datoriali che le organizzazioni sindacali denunciano da tempo, sollecitando una presa di coscienza da parte delle istituzioni e la necessità di mettere in campo nuove forme di intervento.
Cresciamo poco, troppo poco, anche se non mancano, in diversi ambiti del tessuto economico regionale, realtà produttive che vantano profili di eccellenza per capacità di innovazione, qualità del prodotto e penetrazione nel mercato sia interno che internazionale. Punti di forza e potenzialità che dunque convivono con ritardi, limiti e criticità che stanno frenando lo sviluppo economico complessivo della nostra regione e che rischiano in prospettiva, dinanzi ai cambiamenti profondi che si stanno delineando nell’attuale fase storica, di depotenziare ulteriormente la capacità dell’economia regionale di produrre ricchezza.
L’avvento dell’era digitale, che sta avanzando a grandi passi, determinerà in poco tempo trasformazioni radicali in ogni ambito della nostra vita; cambierà il modo di produrre, l’organizzazione del lavoro, i canali di acquisto dei prodotti, le abitudini nei consumi e tanto altro ancora. Insomma, una vera rivoluzione per qualità e quantità dei cambiamenti, un nuovo mondo forgiato dai motori della ricerca, dell’innovazione, della formazione, dell’informazione, della capacità di guardare e agire in una dimensione geografica globalizzata.
Questo nuovo contesto è foriero di nuove ed enormi opportunità, di inediti e più dilatati spazi di crescita a conferma di un paradigma nella storia dell’umanità, dove il progresso tecnologico è sempre stato l’artefice di balzi in avanti in termini di evoluzione economica e sociale dei popoli. Ed è questa la posta in gioco per chi accetta il cambiamento e lo fa proprio, per chi cerca di animarlo, di interpretarlo e di orientarlo, per chi è pronto a impegnare energie e risorse per anticiparlo e viverlo a fondo.
Vincere questa sfida presuppone un forte gioco di squadra, dove i diversi attori di una comunità (istituzioni, forze politiche, economiche e sociali, mondo dell’istruzione e della ricerca) debbono interagire affinché l’intero sistema sia sintonizzato e armonicamente collegato nel portare avanti le scelte e le trasformazioni coerenti con il nuovo contesto che si va affermando.
Alle istituzioni e alle forze politiche spetta in primo luogo mettere in campo quattro elementi fondamentali: visione del futuro, velocità nelle decisioni, efficienza nell’attuazione delle scelte e una forte spinta riformatrice. Quattro fronti sui quali risulta evidente la crescente e ormai conclamata e irreversibile inadeguatezza del governo della sinistra nella nostra Regione.
Una delle tante prove a sostegno di questo giudizio politico si ricava dall’analisi dello stato di attuazione della nuova legge sul turismo, varata nel 2017 (L.R. 8/2017). Il turismo è di certo uno dei settori chiave sui quali l’Umbria può e deve impostare politiche di sviluppo finalizzate ad accentuarne in misura significativa il peso, sia in termini di produzione di pil che di incremento dei livelli occupazionali.
Dinnanzi a ciò, appare ancor più incomprensibile e politicamente censurabile il ritardo accumulato dalla Giunta Regionale nel dare piena attuazione a due punti cruciali e qualificanti della legge del 2017: il varo del Masterplan e la costituzione della “Fondazione Umbria Film Commission”. Il primo, fondamentale strumento di programmazione triennale per definire strategie di intervento e relative risorse; la seconda, utile per sviluppare la capacità attrattiva dell’Umbria nei confronti delle produzioni cinematografiche e audiovisive. Ad oggi, l’Assemblea Legislativa attende ancora l’arrivo, ad opera della Giunta Regionale, del primo Masterplan per il triennio 2018/2020, così come il varo della fondazione suddetta.
Appunto: visione, velocità, efficienza e spinta riformatrice.