Visita questa mattina a Fabriano ai cantieri della Quadrilatero del premier Giuseppe Conte e del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli. L’occasione, il riavvio dei lavori bloccati da diversi mesi.
Il presidente del consiglio ha assicurato l’apertura completa della Perugia-Ancona entro aprile del 2020. “Il nostro impegno è che questa infrastruttura possa essere completata entro il mese di aprile dell’anno prossimo – ha detto – Collegheremo il porto di Ancona a Civitavecchia, è un corridoio strategico per il piano infrastrutturale appenninico. E poi si completerà anche la Pedemontana Marche, dobbiamo ancora lavorare a questo. Tra un anno voglio tornare a Borgo Tufico da Presidente del Consiglio per la sua inaugurazione.”
Nel suo intervento la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha evidenziato la situazione delle aziende umbre e marchigiane che devono ricevere circa 40 milioni di euro per i lavori effettuati e finora non pagati.
“Per l’Umbria il collegamento diretto tra Perugia ed Ancona è strategico e fondamentale e da anni attendiamo quest’opera. Dunque, tutto ciò che favorirà la riapertura dei cantieri è positivo – ha sottolineato Catiuscia Marini – Riteniamo al tempo stesso che deve essere trovata una soluzione positiva anche per tutto il sistema delle piccole e medie imprese che in questi anni hanno lavorato per Astaldi, ma non hanno ricevuto le dovute spettanze”.
“Non è pensabile infatti – ha aggiunto la presidente della Regione Umbria – che si possano riavviare i cantieri per il completamento di questa importantissima opera infrastrutturale senza aver risolto la questione dei crediti che le imprese umbre e marchigiane vantano nei confronti di Astaldi. Si tratta di un tessuto imprenditoriale di profonda rilevanza sia per quest’opera, sia per quella della ricostruzione post sisma, e quindi per tutto il territorio della fascia appenninica”.
“Al Governo – ha proseguito – abbiamo formalmente richiesto un luogo specifico per un confronto cui possano partecipare anche i tecnici delle due Regioni, per avanzare specifiche proposte per risolvere questa questione. Serve dunque un provvedimento normativo straordinario, confrontandosi magari anche con le istituzioni europee, per definire in maniera condivisa una soluzione positiva che serva per un verso a favorire la riapertura dei cantieri, e per l’altro verso a salvare le piccole e medie imprese di questo territorio che oggi vivono gravissime difficoltà – ha concluso la presidente – a causa dei lavori effettuati e non pagati”.