Alcuni mezzi della ditta Duferco, che sta lavorando al diradamento della pineta di Sascupo a Gualdo Tadino, sono stati danneggiati e si ipotizza il sabotaggio. Lo porta a conoscenza la Comunanza Agraria “Appennino Gualdese” la quale rivela che i danni ai mezzi superano i 20mila euro.
I danneggiamenti, evidenzia l’ente, sono proseguiti per tre notti: “Nel farlo hanno anche manomesso gli impianti frenanti di pesanti trattori forestali, mettendo a rischio la sicurezza del cantiere e l’incolumità di padri di famiglia che sono venuti a lavorare a centinaia di chilometri da casa. Le forze dell’ordine hanno così dovuto inserire tra i reati rilevati anche quello di sabotaggio; stiamo parlando quindi di reati punibili con diversi anni di reclusione“, sottolinea la Comunanza.
“Quelle persone, quei lavoratori, potevano essere anche gualdesi perché la Comunanza, sfruttando le norme che le consentono simili prerogative, si era preoccupata di prevedere l’assunzione obbligatoria di tre residenti di cui uno a tempo indeterminato: posti di lavoro che non ci saranno più“ prosegue l’ente montano gualdese, il quale mette in evidenza il clima pesante intorno a questa vicenda.
“Stiamo contribuendo a dare di Gualdo, in tutta Italia, un’immagine molto al di fuori della legalità e della civile convivenza – prosegue la nota – Se si vuole lavorare insieme per coniugare il rilancio della città, la tutela dell’ambiente e delle persone, ci permettiamo umilmente di osservare che forse non è questa – del fango e dello scontro a tutti i costi – la strada giusta.”
La Comunanza ribadisce infine di aver ricevuto tutte le autorizzazioni per l’effettuazione dei lavori: “Anche l’ultimo fondamentale ente preposto, ovvero i Carabinieri Forestali, ha trasmesso a tutti gli interessati i verbali di sopralluogo e le proprie conclusioni a seguito delle ispezioni svolte, certificando che non vi sono irregolarità nell’esecuzione dei lavori rispetto al progetto approvato: la superficie interessata risulta ben trattata, le conifere correttamente contrassegnate e prelevate, le altre latifoglie correttamente preservate come previsto e nel pieno rispetto della biodiversità. Tutto perfettamente regolare, dunque, per ciascun organo di controllo preposto. Come avevamo detto, in tutta sincerità, sin dall’inizio.”