Balducci e Campese “Addio Gualdo Casacastalda” …che intanto torna Gualdo!

Con la morte nel cuore“. E’ la frase che Roberto Balducci e Marco Campese, rispettivamente Direttore generale e Direttore tecnico del settore giovanile del Gualdo Casacastalda, hanno ripetuto più volte nel corso della conferenza stampa con cui hanno annunciato, oggi, le loro dimissioni dalla società di Largo Angelo Barberini.

Un fulmine a ciel sereno? Neanche tanto, dato i rumors che da giorni uscivano dalle stanze dello stadio Carlo Angelo Luzi. Rumors che sono iniziati dall’uscita di scena, nell’ordine, di direttore sportivo, allenatore e capitano della squadra neopromossa in Eccellenza Umbra. Una diaspora anomala per un team che ha appena vinto un campionato.

Oggi anche Roberto Balducci e Marco Campese hanno annunciato il loro addio, dopo tanti anni passati nel manto verde dello stadio Luzi da calciatori (entrambi ex giocatori e capitani del Gualdo Calcio tra C1, C2 e Eccellenza) e da responsabili del progetto della scuola calcio da qualche anno affiliata alla Fiorentina.

Abbiamo investito nel progetto della scuola calcio tre anni della nostra vita – ha esordito Roberto Balducci – Tanta gente ha creduto in noi ed è soprattutto per loro che oggi prendiamo questa decisione definitiva: abbandoniamo il progetto per tutelare coloro a cui abbiamo raccontato quello che volevamo fare e che per questo ci hanno affidato i loro ragazzi. Non lo possiamo fare più e allora ce ne andiamo. In questa squadra e in questa città siamo stati giocatori, capitani e istruttori, quindi capirete con quanto dispiacere abbiamo preso questa decisione”.

Tre sono i motivi scatenanti, che hanno portato Balducci e Campese ad abbandonare il progetto e la società.
Il primo – spiega Balducci – è che mi hanno comunicato il peso minore che la mia figura avrebbe avuto. Passare dal ruolo di direttore generale a quello di direttore tecnico avrebbe voluto dire un peso molto minore nel progetto che io stesso ho creato. Legittimo per la società arrivare a questa scelta, ma altrettanto legittimo per me dire che la stessa scelta non mi appaga“.

Il secondo motivo è di ordine economico societario. “L’uscita del gruppo Ecosuntek dalla società ha portato ad un fatto: non ci sono risorse economiche in grado di far bene il campionato di Eccellenza e il settore giovanile insieme. C’è il fortissimo rischio di far male entrambi. L’uscita di Ecosuntek è storia di tre, quattro mesi fa. Da allora nessuno è subentrato per colmare il gap.
Avevamo chiesto uno ‘spacchettamento’, una divisione netta delle risorse per salvare il settore giovanile: ci hanno detto di no. Lo avevamo chiesto perchè per noi i giovani che giocano a calcio hanno un significato preciso: territorio e famiglie.
Certo, nessuno poteva prevedere l’uscita di Ecosuntek, di cui non ne conosciamo i motivi che saranno sicuramente legittimi, ma nel nostro progetto c’era la possibilità di alleggerire coloro che hanno sempre investito. Ci voleva tempo, non ce lo hanno dato“.

Balducci è un fiume in piena. “Il terzo motivo è semplice: sono stato scelto, e di conseguenza lo è stato anche Marco Campese, da due persone che per motivi diversi oggi non sono più in società, cioè Roberto Biagiotti e Matteo Minelli. Normale che le persone che sono rimaste possano avere pareri diversi sui nostri nomi“.

A metà conferenza stampa, negli smartphone dei giornalisti presenti, arriva la notizia bomba. Il Gualdo Casacastalda cambia nome in Gualdo Calcio! “L’idea della società – è scritto nel comunicato stampa del presidente Rinaldini – è quella di preparare al meglio i festeggiamenti per il centesimo anno di fondazione nel 2020”.

Speriamo che questo permetta di ritrovare il senso di appartenenza che questa città, a differenza di quando arrivammo noi venti anni fa da calciatori, non ha più” – è stato il commento dei due.

Balducci, a conclusione del suo intervento ha dichiarato di essere stato contattato oggi ad un tavolo per un’eventuale fusione tra settori giovanili e scuole calcio (il riferimento è alla A.S.D. Angelo Barberini Flaminia). “Ci tengo a precisare che questa mia decisione non è legata in alcun modo al possibile rientro di Roberto Barberini in società – ha detto l’ex capitano biancorosso – Però chiamarmi solo il 20 giugno per coinvolgermi in questo progetto è la fotografia di come la mia figura è oggi considerata in società“.

Marco Campese ha detto di non aver preso questa decisione per attaccamento alla carica, ma per attaccamento al progetto per il quale in tre anni hanno dato una fetta importante dello loro vita. “Il motivo per cui sono rimasto a vivere Gualdo Tadino è ‘romantico’: i miei figli sono nati qui e ho voluto dare un contributo affinché questa città potesse migliorare dal punto di vista dell’educazione dei giovani allo sport. I risultati raggiunti sono stati secondo me ottimi, ma ora non ci sono più i presupposti per andare avanti. Un esempio? Siamo venuti a sapere solo oggi della volontà di fusione delle scuole. Non ci hanno chiesto neanche un parere e questo modo di gestione non ci permette di andare avanti”.

La decisione di abbandonare il Gualdo Casacastalda… ops… il Gualdo Calcio coinvolge anche tutto lo staff di istruttori, molti presenti alla conferenza stampa. “Sono legati al nostro modo di lavorare, sono stati messi al corrente della nostra decisione e ci sentiamo di dire che stiamo parlando anche a nome loro“.

Una delle domande poste dalla stampa presente è stata sulla fusione. “Ci troviamo oggi senza Ecosuntek, nella categoria Eccellenza e con problemi economici evidenti secondo quanto da voi dichiarato. Praticamente si è tornati al giugno del 2013. La fusione è stata un fallimento?“.
Sono stati fatti dei percorsi e i percorsi vanno fatti tutti – ha risposto Roberto Balducci – Certo è che, ad oggi, ci sono i presupposti economici o per fare un campionato di Eccellenza o per portare avanti degnamente un settore giovanile. Tutte e due è impossibile“.
“E’ una decisione definitiva?”
Un consigliere ci ha chiesto di ripensarci, ma mancano le risorse per portare avanti il nostro progetto“.

L’11 luglio 2013 veniva ufficializzata la fusione tra Gualdo Calcio e Casacastalda ideata qualche mese prima da Matteo Minelli. I propositi erano ovviamente nobilissimi: valorizzazione del territorio, ambizioni sportive con campionati di vertice in serie D e crescita del settore giovanile.
Dopo sei anni esatti i risultati sono: la stessa categoria (Eccellenza) e le stesse difficoltà economiche della pre fusione. Inoltre negli anni è nato un disinteresse pressoché totale della città alle vicende calcistiche della prima squadra.
Qualcosa non ha funzionato, è evidente. Crisi economica? Persone sbagliate? E’ sempre difficile individuare le cause per risolvere i problemi. Il cambio del nome e il ritorno dei colori biancorossi potrebbe far risvegliare il senso di appartenenza dei tifosi gualdesi e degli imprenditori gualdesi?
Forse. Ma il campanello d’allarme lanciato dai due dirigenti biancorossi è troppo squillante per lasciarlo ignorato.

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Redazione Gualdo News
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