Nella Rocca Flea i colori dirompenti di Ferruccio Ramadori

Il mese di luglio si apre con un’esplosione di colori. Sabato 6 alle ore 17.00 presso il Museo Civico Rocca Flea, arrivano infatti le Rivelazioni cromatiche di Ferruccio Ramadori, progetto promosso dal Polo Museale di Gualdo Tadino, con il patrocinio del Comune e la co-curatela di Andrea Baffoni e Catia Monacelli.
Ferruccio Ramadori nasce nel 1952 a Scheggino, in provincia di Perugia. Inizia ad occuparsi d’arte nel 1967, si diploma maestro d’arte a Spoleto in scenotecnica e nello stesso istituto consegue il diploma di Maturità d’Arte Applicata. Frequenta la sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, la quale lo nominerà Accademico di Merito. Si laurea in Sociologia presso l’Università degli Studi di Urbino. Dal 1977 inizia la sua lunga carriera espositiva che lo porterà in quasi tutti i comuni dell’Umbria e ad attraversare da nord a sud l’Italia.

La recente produzione di Ferruccio Ramadori – racconta il critico d’arte Andrea Baffoni – lo vede indirizzato verso una ricerca del colore che rasserena le proprie maglie su tonalità intermedie, con particolare insistenza per le gamme del grigio. In molti degli odierni dipinti colpisce la delicatezza dei fondi, quasi a voler trasmettere un senso di rasserenante sospensione”.

Movimento, gioia, energia e pura esplosione di colori – continua Catia Monacelli, co-curatrice del progetto – nell’opera metafisica e insieme spirituale di Ferruccio Ramadori. Il superamento della figurazione pittorica è il tramite per guardarsi dentro, per sprigionare le emozioni. Una danza in cui la luce e il colore sono la forma, l’essenza di un percorso artistico che non finisce mai di stupire. Ramadori ne ha fatta di strada dopo il Diploma di Maestro d’arte conseguito a Spoleto e i fruttuosi ed effervescenti anni trascorsi all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Da Scheggino, piccolo e prezioso borgo dell’Umbria, solcato dalle acque del Nera, la sua arte ha attraversato l’Italia ed il mondo, in un percorso instancabile di sperimentazione e ricerca”.

L’opera di Ferruccio Ramadori è caratterizzata da colori dirompenti che dipingono paesaggi dell’anima, nel suo astrattismo che diventa invece vita e forma, in uno spazio ritmico che conquista e domina la tela, catturando inevitabilmente l’occhio di chi guarda e vede. Dentro il cuore di Ferruccio Ramadori si cela un ragazzo ribelle, sulla tela i suoi gesti sono immediati e spontanei, la materia è segno e l’impalpabile diventa un universo di significati e significanti, tutti da sciogliere nel sentire di chi le sue opere da sempre le ama, con non celata ammirazione le osserva, le acquista, se ne circonda gelosamente.
A Gualdo Tadino nella Rocca Flea un’altra tappa di questo lungo viaggio: questa volta la sfida è l’incontro tra l’arte tardo-gotica e rinascimentale delle collezioni, l’imponenza spigolosa dell’austera fortezza e il suo mondo artistico, che negli anni si è sottratto sempre più alle certezze della figurazione, liberando un’urgenza comunicativa che guarda all’espressione dello spirito.

Parteciperanno all’inaugurazione il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e l’assessore alla Cultura Barbara Bucari. La mostra sarà visibile al pubblico fino al 28 luglio, aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa allo 075.9142445 oppure scrivere a info@polomusealegualdotadino.it.

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Redazione Gualdo News
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