Sulla vicenda dell‘ordinanza anti-alcol emessa dal sindaco Massimiliano Presciutti, che ha scatenato una dura protesta da parte degli esercenti del centro storico momentaneamente rientrata, intervengono anche i consiglieri comunali di Forza Italia, Silvia Minelli e Fabio Viventi.
I due consiglieri partono dai lavori di insediamento della Terza Commissione Consiliare, durante i quali era stato affrontato l’argomento dell’abuso di alcol da parte dei giovanissimi e che vi era stata unanimità nell’individuare un percorso che interessasse scuola, forze dell’ordine e soggetti privati.
“Quello che appariva un percorso di buon senso, cioè un coinvolgimento globale, anche nell’ottica di arrivare a provvedimenti di natura repressiva, ha visto uno scatto in avanti da parte del sindaco che, unilateralmente, ha deciso di promuovere un’ordinanza con i fuochi d’artificio – scrivono Minelli e Viventi – Riconoscendo l’esistenza e la gravità del problema dell’alcol però, il buon senso ed il pragmatismo ci impone alcune doverose riflessioni: un’ordinanza limitativa al solo centro storico risolve il problema o lo sposta semplicemente in altre zone della città? E poi, se la problematica monitorata è quella minorile, non sarebbe stato più di buon senso un “giro di vite” nei confronti della somministrazione, peraltro vietata dalla legge nazionale, di alcolici ai giovanissimi, con multe esemplari ai gestori di esercizi pubblici, ma anche a quelli commerciali tipo alimentari e supermercati? Abbiamo l’impressione che “sparando nel mucchio”, e cioè estendendo il divieto ad ogni fascia di età a partire addirittura dalle ore 21, sia ancora una volta un micidiale colpo al solo centro storico già in forte difficoltà.”
I due consiglieri comunali di Forza Italia puntano il dito anche contro le limitazioni sonore alle ore 24: “In un periodo in cui, probabilmente, gli esercenti hanno già organizzato eventi per i mesi estivi, ha senso questo provvedimento perentorio? Perché non imporre una limitazione in termini di decibel per consentire una fruibilità dei vari locali senza arrecare danno ai residenti?“, chiedono.
Silvia Minelli e Fabio Viventi sostengono il principio che ha ispirato l’ordinanza, ma sono il metodo e i provvedimenti ad essere contestati: “La ricerca spasmodica di notorietà da parte del sindaco – questo è solo l’ultimo di una serie continua di eventi eclatanti – cozza inesorabilmente con la necessità di un clima un po’ più disteso e partecipativo su una miriade di problematiche che caratterizzano Gualdo in questi anni.”