Si è concluso con l’approvazione dell’ordine del giorno della maggioranza la sessione straordinaria del consiglio comunale convocato nella serata di martedì 30 luglio sulla vicenda che vede contrapposti Comunanza Agraria “Appennino Gualdese” da una parte e Regione dell’Umbria, Comune di Gualdo Tadino e Rocchetta Spa dall’altra.
Respinto l’odg unitario di tutti i gruppi di minoranza, che chiedeva al sindaco di emettere un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi nei confronti di Rocchetta e di attivarsi presso la Regione Umbria per il monitoraggio della sorgente Santo Marzio e per l’effettuazione di uno studio di bacino in sinergia con la Comunanza.
Nel documento approvato dalla maggioranza si chiede al sindaco di proseguire il lavoro di confronto con i vari soggetti coinvolti nei prossimi 60 giorni (prima della scadenza dei termini per la riassunzione della causa al Tar), richiede alla Comunanza di versare nelle casse comunali la somma di 8 milioni di euro spesi dal Comune di Gualdo Tadino sulla montagna gualdese nel periodo in cui l’ente è stato in quiescenza oltre al pagamento dal 2016 degli oneri tributari. Chiede inoltre all’amministrazione comunale di aprire un confronto con la Regione affinchè siano i Comuni, e non la Regione, a ricevere direttamente i canoni concessori e che l’utilizzo degli stessi non sia più indirizzato a progetti specifici, ma siano i Comuni stessi a decidere come impegnare quelle somme. Infine chiede a Rocchetta, se vorrà, di proseguire nelle attività di supporto economico alle associazioni del territorio, ma di versare al Comune di Gualdo Tadino almeno il 25% dell’importo dei canoni concessori per progettualità dell’Ente.
Proprio quest’ultimo aspetto è stato ripreso dal sindaco Presciutti nel corso del suo intervento conclusivo: “Saranno le istituzioni a decidere quali progetti dovranno essere finanziati”, ha sottolineato.
Nessuna sintesi quindi tra le forze politiche che siedono nella massima assise cittadina, che ieri sera ha avuto una parte aperta ai contributi dei cittadini.
Per la Comunanza Agraria, assente la presidente Nadia Monacelli (anche su questo si è aperta una polemica tra sindaco e opposizioni che chiedevano lo spostamento del consiglio comunale aperto), è intervenuta l’avvocato Maria Rita Fiorelli, che ha spiegato come l’area della Rocchetta dal 2013 poteva essere ripristinata a cura del concessionario e che doveva essere espletata una gara fra più operatori, per la futura concessione a partire dal 2022, affinchè ci fossero state maggiori ricadute sulla collettività. “La Comunanza ha impugnato i provvedimenti di proroga della concessione Rocchetta perchè ha rilevato molteplici aspetti di illegittimità” e in quanto svolge attività di rappresentanza dei cittadini di Gualdo Tadino, ha sottolineato il legale.
Proprio l’aspetto della rappresentatività dei cittadini da parte della Comunanza è stato fortemente contestato, oltre che dal sindaco Presciutti, dall’ex segretario comunale del Pd Francesco Commodi e da diversi consiglieri di maggioranza, anche dal consigliere regionale Roberto Morroni. “I Comuni sono l’espressione della volontà popolare e nessun altro soggetto può avocare una capacità di rappresentatività superiore a quella di un Comune.” Morroni ha chiesto anche “unità in consiglio” attraverso l’istituzione di una commissione speciale, chiesta dalle minoranze, affinchè si possano mettere intorno a un tavolo Comune, Comunanza, Regione e Rocchetta.
Pochi gli interventi “esterni”, tra cui quello di Gino Bazzucchi, in rappresentanza dei lavoratori diretti e dell’indotto di Rocchetta che per la prima volta hanno fatto sentire ufficialmente la voce di chi più direttamente è coinvolto nella vicenda. Gianni Paoletti, ex consigliere comunale e geologo, ha evidenziato che il ripristino dei luoghi non è dovuto a Rocchetta in quanto trattasi di evento calamitoso. Mara Loreti ha sottolineato come, a suo avviso, la Comunanza non stia eseguendo azioni a salvaguardia dell’area SIC (Sito Interesse Comunitario) della montagna gualdese. Quel territorio sotto il profilo ambientale “ha lo stesso valore del Duomo di Milano”, ha detto la naturalista. Ha concluso gli interventi esterni il consigliere regionale della Lega Valerio Mancini, evidenziando come dovrà essere la nuova giunta regionale a prendere in mano la questione acqua.
Gli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione, pur con sfumature diverse e con sostegno da parte di quasi tutti all’investimento di Rocchetta, hanno ricalcato quanto riportato nei rispettivi ordini del giorno.
Il sindaco Massimiliano Presciutti, nel suo accalorato intervento conclusivo, ha attaccato anche con toni aspri la Comunanza chiedendo ai suoi rappresentanti di dire chiaramente alla città che cosa vogliono fare: se intendono sedersi intorno a un tavolo per trovare una soluzione alla vicenda facendo sapere che cosa richiedono all’azienda, oppure se la volontà è quella di proseguire la battaglia giudiziaria per trascinare non si ancora per quanti anni questa vicenda.