Quando si pensa a Gualdo Tadino, tra le tante cose, si ha la seria impressione di vivere in uno di quei luoghi periferici in cui gli accadimenti politici e culturali di ampio respiro arrivano di riflesso, ma la curiosa vicenda di Anthony Scaramucci, nipote di un gualdese emigrato in America negli anni ’20, e il suo strano incrociarsi con un altro figlio di Gualdo, merita una menzione che in parte scagiona il nostro provincialismo.
“The Mooch” lo chiamano i sui colleghi finanzieri di Wall Street. Banchieri e brillanti imprenditori, gente di spicco nel mondo dell’economia, proprio come Anthony, figlio della media borghesia, la cui carriera del sogno americano lo ha portato a capeggiare il team della comunicazione della Casa Bianca post Obama, nominato in via personale da Donald Trump nell’agosto 2017.
Il classe ’64 Scaramucci è stato al centro del momento caldo, in cui ha dovuto sorbire i primi nodali assestamenti della nuova squadra di governo. Infatti, la sua carica in una delle posizioni più rilevanti a livello internazionale, è rimasta in auge per soli dieci giorni, compromessa da una sua telefonata al giornalista newyorkese Ryan Lizza, il quale si è preso la libertà di pubblicare per intero ciò che, con spirito confidenziale, gli raccontava Scaramucci in merito alle sue intolleranze nei confronti di molti collaboratori stretti del presidente. Dichiarazioni che gli sono costate il licenziamento per direttissima.
Anthony ha avuto per un periodo dolci parole di elogio nei confronti del Presidente. Poi un cambio di rotta a 360 gradi in seguito ad alcune “uscite” di Trump. Tra le ultime dichiarazioni quelle dello scorso 19 agosto. “Gli insulti online del presidente Trump indirizzati a me erano prevedibili, dopo che avevo dichiarato pubblicamente che non era adatto per l’ufficio. Il suo tenore non fa che rafforzare il mio pensiero: non posso più in buona coscienza sostenere la rielezione del Presidente”.
Scaramucci, di tutto questo complesso accaduto, ne ha tratto un libro dal titolo: “Trump. Il presidente del popolo”, edito in Italia dalla casa editrice “Giubilei Regnani”, di proprietà di Francesco Giubilei, editore, opinionista di livello nazionale e autore erudito, classe ’92, stabile a Cesena, ma anch’egli di origine gualdese.
Anthony Scaramucci e Francesco Giubilei, pur non conoscendosi di persona, condividono sangue gualdese e soprassedendo sulle opinioni e pendenze politiche di tutti, rimarrà premiato il curioso caso in cui un prestigioso editore figlio di gualdesi si è trovato a pubblicare per il mercato italiano il libro di un pezzo grosso americano, anch’esso figlio di gualdesi. Una storia singolare che, da una certa angolazione, vede la città di Gualdo Tadino protagonista.
Magari, fantasticando un po’, i loro antenati si saranno trovati a bere insieme un bicchiere di vino in piazza Garibaldi. Chissà.
© Edoardo Commodi – Gualdo News – TUTTI I DIRITI RISERVATI