Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di commiato dall’Istituto Casimiri di Gualdo Tadino della professoressa Angela Codignoni che andrà a ricoprire il ruolo di dirigente scolastico del 3° Circolo Didattico ‘San Martino’ di Gubbio.
“Il momento dei saluti è quello in cui ti rendi conto pienamente e forse all’improvviso di quanto sia importante per te ciò che stai per lasciare andare.
Sono saluti per me difficili perché non mi congedo solo da una scuola, ma da una scuola e da una città, da un humus, da un contesto nel quale e per il quale ho cercato di dare sempre il mio contributo. Anno dopo anno, giorno dopo giorno.
Lascio una scuola in cui ho vissuto allegria, amicizia, complicità. Una scuola in cui ho appreso e insegnato. Una scuola nel cui potenziale umano e professionale ho creduto e credo. Una scuola dove ho conosciuto persone intelligenti, generose, sensibili. Una scuola dove il lavoro non solo non mi ha mai stancato, ma mi ha sempre dato energia e vigore. Per ognuno dei miei colleghi, per ognuno degli assistenti amministrativi, dei tecnici, degli ausiliari ho un preciso fermo immagine, un ricordo che mi accompagnerà. Ognuno con il suo temperamento, con la sua storia, con la sua riconoscibile cifra, con il suo tratto più visibile o quello più nascosto che ha deciso di svelarmi.
E’ stato bello in questi anni condividere esperienze e progetti lavorativi, sentimenti e vita quotidiana. Battute, scherzi,baruffe, vocii, litigi e riconciliazioni, confidenze, consigli dati e ricevuti, lavoro di squadra, sostegno, fiducia e conforto. La percezione di essere in un luogo caro. Tra persone care.
Il Casimiri è stata la mia seconda casa, la mia seconda famiglia, inglobata perfettamente e senza alcuno sforzo nella mia, tanto che il titolo di figli l’ho sempre attribuito anche ai miei studenti. Quello che i miei studenti hanno saputo regalarmi non si può descrivere e scrivere. Rimane nel geloso scrigno della memoria. Loro sanno intuire con il fiuto impulsivo e sincero della gioventù chi è disposto a rischiare per loro, chi è capace di una relazione autentica e significativa, chi ha lo spessore umano e professionale per guidarli. E lo seguono, senza remore e senza timori, iniziando con lui un ininterrotto dialogo che seguirà la loro crescita, li accompagnerà nei luoghi della terra dove decideranno di andare, nelle scelte di vita che vorranno fare, nelle relazioni che vorranno stringere.
Gualdo Tadino mi ha accolto come docente di lettere nel lontano marzo 1988. Mio zio, Goffredo Codignoni, allora vicesindaco, nonché vicepreside della scuola media Franco Storelli, mi disse scherzando, poco prima di morire a soli 47 anni, che sarebbe servito il suo lasciapassare per entrare, da straniera, in questo territorio. Non ho mai dimenticato il suo amore per questo ambiente accogliente sebbene ruvido, lungimirante sebbene conservatore, solare sebbene permaloso, spontaneo sebbene diffidente. Non ho mai tradito il suo mandato.
Venivo da Foligno e, a 23 anni appena compiuti, ho iniziato la mia avventura nella scuola superiore di Gualdo presso l’Istituto Magistrale Bambin Gesù. Grande scuola di vita, profonda esperienza di appartenenza e dedizione al lavoro, senso di missione e vocazione al miglioramento e alla crescita dei giovani.
Quando, nel 1992, ho vinto il concorso a cattedra, arrivando prima nella graduatoria provinciale, non ho esitato neanche un attimo a scegliere Gualdo Tadino: Istituto professionale per il commercio.
Mi ero innamorata di questo luogo, della sua gente, della sua schiettezza, della sua generosa allegria, della sua operosa spensieratezza.
L’Istituto professionale ha significato l’incontro con studenti che non avevano ben chiara la coscienza che a scuola si stesse per studiare. Ma quale bellezza e soddisfazione profonda, quale inspiegabile alchimia sorprendersi a conoscere che studiavano per te, per renderti felice, per ripagarti del tempo che spendevi per loro. Ho conosciuto l’incondizionata fiducia, ho sperimentato la potenza dell’ora di lezione. Quella che ti travolge e ti cambia la vita.
E poi il Liceo, il Casimiri, dal 2001. Avventura della conoscenza, incontro di intelligenze, creatività, passione, semi sparsi a braccio che non smettono di germogliare. Studenti che mi hanno insegnato la curiosità di apprendere e la sfida di crescere. Sempre.
Tutta la mia vita lavorativa si è svolta qui, in questo luogo che per me è stato un microcosmo, l’angolo privilegiato da cui osservare il mondo cambiare, lo spazio inventato e costruito, giorno dopo giorno, nel desiderio inesausto di contribuire al miglioramento di una comunità. Una comunità che ha attraversato in passato e oggi più che mai attraversa crisi e sofferenze, una comunità che tenta di ricostruirsi e rigenerarsi, che lotta per scrollarsi di dosso il peso del declino, con tenace volontà. Una comunità che ha sempre creduto e crede nella scuola.
Sono diventata vicepreside del Casimiri nel 2014, in un delicato momento di calo di iscrizioni e di tagli finanziari. Lo sono stata nel momento della reggenza…
Esprimo profonda gratitudine a tutti i Dirigenti scolastici con cui ho collaborato. Ringrazio il Sindaco Massimiliano Presciutti e il Dirigente scolastico Giuseppe Materia per la fiducia accordatami, per il sostegno ad ogni scelta difficile e atipica, per le battaglie condivise e i risultati raggiunti. Ringrazio tutte le associazioni del territorio, per il loro prezioso contributo, per avermi mostrato e dimostrato apprezzamento e stima, per avermi coinvolto ed essersi lasciati coinvolgere.
Il Dirigente Materia mi perdonerà se per un momento gli rubo la scena e assumo il ruolo di capitano: perché tale mi sono sentita ogni volta che sbocciava un’idea, ogni volta che bisognava rimboccarsi le maniche per portare a termine un progetto, ogni volta che occorreva trovare un varco che ci permettesse di continuare a navigare. Grazie a tutti coloro che hanno indefessamente lavorato con me, che si sono spesi, al di là di compensi materiali, e con sacrificio quotidiano, per una causa comune.
Al Casimiri sono cresciuta e maturata, guadagnando, passo dopo passo, la stima di chi non mi conosceva. Al Casimiri lascio la mia impronta, in ogni volto che ho conosciuto. Dal Casimiri uscirò con una nostalgica sensazione di incompiuto senza rimorso, che è la più pulita forma di amore e di riconoscenza.
E, forse, sarà un arrivederci…
Prof.ssa Angela Codignoni