Sabato scorso il comunicato stampa congiunto del comune di Gualdo Tadino e della Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Oggi il commento dell’associazione Gualdo Valore Comune che riportiamo qui sotto.
“La Comunanza agraria dopo 40 anni di quiescenza è ritornata nel nostro territorio per gestire come allora da Statuto, il “pascere e legnatico”. Pertanto ci aspettiamo che gestisca i beni e le aree di uso civico sulla base del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n°28 , “Aree Tutelate per legge art. 142/146″, che obbliga il gestore alla conservazione e alla valorizzazione, impedendone il deterioramento”.
Viene spontaneo chiedersi come mai, questo anno, la Comunanza agraria, dichiara di non aver promosso e autorizzato l’attività di pascolo come negli anni precedenti. E semmai ciò rispondesse al vero, come mai non interviene a tutelare i beni collettivi nella montagna di Gualdo Tadino, che vengono in questo momento sottoposti ad evidente azione di degrado? E’ sotto gli occhi di tutti, e denunciato da tanti, la situazione insostenibile a cui è sottoposto il laghetto di Valsorda, che sembra utilizzato come un abbeveratoio. La Comunanza accetta passivamente che il laghetto, prezioso ecosistema naturale, venga così utilizzato e che ogni giorno vi arrivino dentro ben 150 vaccine? La stessa dichiara, di non averle autorizzate, ma non si prodiga come suo obbligo statutario di impedire che il laghetto venga utilizzato a tal fine e conseguentemente, distrutto.
Il Laghetto di Valsorda fa parte dei terreni di proprietà collettiva gestiti dalla Comunanza e si trova all’interno dell’Habitat 6210 del Sito IT5210014 – Monti Maggio – Nero Zona a Speciale Conservazione Natura 2000. In tali siti sono vietati rimozione, alterazione, riduzione, modificazione di stagni, acquitrini, prati umidi, zone di allagamento naturale e temporaneo.
Ma c’è di più. Nel comunicato si dichiara che la Comunanza si sta occupando della soluzione acqua per il pascolo. Cosa vuol dire? Vuol dire che è un suo compito quello del pascolo? Da quello che ci risulta nella montagna di Gualdo Tadino, proprio perché carsica per sua natura, non c’è acqua. Il problema esiste dal 1500 circa e non è stato mai risolto (si rimanda allo studio fatto a suo tempo da uno storico gualdese e che si allega).
Ma è inammissibile che di questo problema la nostra Comunanza, ritornata a gestire il pascolo dal 2016, se ne occupi a fine agosto 2019, quando il pascolo è avviato e con le stesse criticità evidenziate già negli anni passati e cioè, che le vaccine abbisognano non solo di erba, ma anche di acqua e tanta acqua: 100/120 l al giorno per 150 vaccine. La matematica ci dice 15.000 litri al giorno. L’ecologia, l’idrologia, la pedologia, ci dicono: rischio scomparsa del laghetto di Valsorda e delle specie protette all’interno.
Un pascolo mal gestito, non preceduto da alcun Piano Zootecnico (richiesto da questa associazione tramite Pec alla Comunanza e mai inviato), come previsto per le aree protette e per le zone carsiche fessurate, a causa del grande rischio inquinamento delle falde acquifere e delle relative sorgenti di valle, porta al rischio della conseguente perdita della qualità dell’acqua. Il laghetto, vera icona della Valsorda, rischia di scomparire per il fenomeno dell’eutrofizzazione a causa dell’eccessiva presenza di nutrienti, derivanti dal rumine e dalle deiezioni degli animali al pascolo. La Regione dell’Umbria, sta effettuando la bonifica dalla fauna estranea all’ecosistema: si è messo in evidenza la criticità del laghetto a causa delle deiezioni interne e sul bordo.
Viene dichiarato che: “né il Comune, né la Comunanza Agraria hanno stipulato alcun contratto con allevatori riguardante il pascolo nell’area di Valsorda, poiché l’intera area è di proprietà di privati“. Alleghiamo un un video che dimostra la presenza delle mucche che tranquillamente attraversano la strada, entrano nei recinti delle abitazioni private e si dirigono verso il laghetto. Non erano controllate da nessuno.
Come volevasi dimostrare le mucche, se non sottoposte come previsto dalle normative vigenti, a recinzione e a regime rotatorio degli spazi pascolivi, non riescono nel loro vagabondare a riconoscere i confini catastali delle proprietà.
A questo punto, se né nessuno degli Enti preposti al pascolo ha autorizzato il pastore a svolgere questa attività, chi deve controllare come mai queste mucche la sera vanno in giro per Valsorda? Chi si deve preoccupare che l’attività di pascolo venga consentita con la garanzia dell’acqua per l’abbeveraggio? E non riusciamo nemmeno a spiegarci perché, né i proprietari e né i gestori, non abbiano messo in atto alcun provvedimento, avverso il pastore che ha affittato i terreni per far pascolare le proprie mucche non si sa da chi, onde evitare che il laghetto di Valsorda, un raro ecosistema montano, venisse ridotto ad una vera “letamaia”. Perché ci sembra che il Laghetto di Valsorda sia questo oggi.
Questo il link con il contenuto della Pec di segnalazione inviata da questa Associazione in data 29 agosto 2019 agli organi competenti, al fine di segnalare tale preoccupante situazione”.
Associazione Gualdo Valore Comune