Tre anni fa il Comune di Gualdo Tadino aveva “adottato” una famiglia di Amatrice in seguito al terremoto che aveva devastato quei luoghi a confine tra Umbria e Marche. Proprio per dare un aiuto concreto, l’amministrazione comunale di Gualdo Tadino, in collaborazione con Unitalsi, Protezione Civile Area Centro Italia e CVS (Centro di Volontariato Sociale), aveva lanciato la raccolta fondi Gualdo Adotta una Famiglia. Destinatari del progetto erano stati in realtà otto nuclei familiari collegati tra loro per diversi gradi di parentela.
All’interno della famiglia Galli, tra quelle “adottate” dalla città di Gualdo Tadino, sabato scorso è stato celebrato un matrimonio e per la speciale occasione gli sposi hanno voluto come testimone di nozze il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti. Insieme a lui sono stati invitati alla cerimonia anche 25 gualdesi.
Il progetto “Gualdo Adotta una Famiglia” è un percorso che iniziò poche ore dopo il terribile terremoto che il 24 agosto 2016 colpì i territori a confine tra Umbria e Marche e in particolare Amatrice. Nel corso degli anni ha visto ricevere contributi da parte di cittadini e associazioni gualdesi e si è concretizzato anche con l’installazione di tre moduli abitativi. A sostegno dell’iniziativa sono arrivati aiuti anche dalle città di Musile di Piave, Avellino, Sassuolo e Audun le Tiche.
Tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa hanno mostrato grande solidarietà e sensibilità: ciò ha permesso a queste persone di vivere questi anni con maggiore serenità, nonostante le tante difficoltà causate dal sisma, e a due di loro di poter coronare il sogno di convolare a nozze.
“Quasi non mi sembra vero – ha detto il sindaco Presciutti – Abbiamo vissuto una giornata memorabile, un sogno che si è avverato, un altro passo verso la normalità per Claudia, Gaetano e tutta la loro splendida famiglia che abbiamo adottato grazie anche alla nostra città che ha mostrato il volto migliore di sé. Ormai il rapporto che ci lega alla comunità di Amatrice è indissolubile. Ringrazio davvero tutti, in particolare Corrado Pompei vero motore di questa iniziativa che può definirsi a tutti gli effetti un esempio di solidarietà praticata quotidianamente”