Oggi 21 novembre si celebra la Festa dell’Albero e per l’occasione pubblichiamo un articolo della geologa Mara Loreti. Ricordiamo che i lettori possono inviarci eventuali scritti all’indirizzo redazione@gualdonews.it. La decisione sulla pubblicazione spetta unicamente alla redazione.
—-
PER IL PIANETA RISCALDATO, PER L’APPENNINO FRAGILE, PER I NOSTRI BOSCHI
Il mondo vegetale sta vivendo una fase di saccheggio totale, in Italia, in Europa e nel mondo. E chi sa che solo in Italia il 45% delle erosioni è dovuto proprio al taglio dei boschi? Eppure non solo non si fa nulla per arginare il fenomeno, ma si permette alle cose di peggiorare. Tutto ciò si traduce in due semplici parole: dissesto idrogeologico. Ovvero la possibilità concreta di alluvioni, smottamenti e frane. Mentre il pianeta collassa per i cambiamenti climatici e una parte dell’umanità si mobilità per cercare di fermare, o se non altro rallentare, questo fenomeno umano, appare al contrario come lo sfruttamento economico sulle risorse naturali non conosca freni né frontiere. A farne le spese sono proprio i nostri salvatori, gli organismi che per eccellenza offrono una delle soluzioni più rapide ed indolori ai cambiamenti climatici: gli alberi.
Per il rispetto della crisi del Pianeta, si rende necessario assorbire rapidamente l’eccesso di anidride carbonica nell’atmosfera per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, e proprio per questo, è fondamentale che il prossimo Piano Regionale Forestale della Regione dell’Umbria, scaduto nel 2017 e i relativi Piani Forestali di privati, Enti e dei Comuni della fascia dell’Appennino centro-Nord, garantiscano la conservazione e la ricostruzione delle foreste naturali. Insomma l’idea di piani forestali finalizzati quasi esclusivamente ad individuare superfici da sottoporre a ceduazione, non è più da ritenersi ecosostenibile, non più accettabile per mantenere l’equilibrio dei processi ecologici che sono alla base della vita sul nostro Pianeta.
Nel nostro territorio appenninico, sono assolutamente da limitare, o sospendere interventi di taglio della maggior parte dei boschi, tagli cedui non più accettabili visto il ruolo prioritario degli alberi come mangiatori di CO2.
I Piani Forestali ormai dovranno adeguarsi per combattere il riscaldamento globale, prevedendo interventi ecosostenibili con il mantenimento dei boschi esistenti intatti, senza eseguire tagli per scopi economici; potenziamento di interventi di riqualificazione per le superficie boscate deteriorate a causa delle continue ceduazioni che hanno degradato l’intero ecosistema forestale, riducendo i benefici ecosistemici; creare foreste ad alto fusto e conservare quelle esistenti.
Le foreste sono tra i principali serbatoi di carbonio del pianeta. Esse immagazzinano circa 289 gigatonnellate (Gt) di carbonio negli alberi e nella vegetazione. Il carbonio immagazzinato nella biomassa forestale, nel legno secco, nello strame messi insieme è maggiore di tutto il carbonio nell’atmosfera.
Il fatto è che in gran parte del nostro territorio nazionale i boschi e le foreste sono visti e utilizzati quasi esclusivamente come risorsa economica. Se è vero che la superficie boscata è aumentata nel corso degli anni, è altrettanto vero che sono boschi poveri. Ovunque, su Prealpi ed Appennini si praticano tagli cedui utilizzando macchinari enormi. Proprio recentemente è apparsa la reclame di una di queste mostruosità distruggi-vita che non lasciano in piedi un arbusto, alterano il suolo in modo devastante (occorrono parecchi decenni per rigenerare un solo compromesso dal passaggio di alcuni di questi mega trattori) riempiono l’aria di gas serra e procedono con velocità sempre maggiori nello sterminio della vegetazione. Il taglio ceduo poi lascia dietro di sé pochi e stenti alberi, un suolo privo di copertura vegetale e privo di bioriduttori, di biodiversità, leggi permissive e scarso controllo contribuiscono a produrre il resto del danno.
Per fermare tutto questo, vincere la sfida ambientale, salvare il PIANETA, abbiamo solo gli ALBERI: piantare nuovi alberi è un azione straordinaria di amore verso la natura e di rispetto per le generazioni future, ma non basta: è necessario prima di tutto ed immediatamente fermare il disboscamento e la deforestazione. Se non agiremo in tal senso sarà come curare un raffreddore camminando in costume da bagno nella neve, ma convinti che una tisana calda sistemerà il malanno. Gli alberi sono vittime nel nostro presente, gli alberi e le foreste dovranno essere i protagonisti del nostro futuro.
© Mara Loreti – Geologa, Naturalista