Il capogruppo della Lega al consiglio comunale di Gualdo Tadino, Alessia Raponi, ha presentato una mozione sulla possibilità di installare i defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) nei luoghi pubblici laddove non presenti, come – ad esempio – in Piazza Martiri delle Libertà e in Piazza Federico II.
La Raponi vorrebbe dotare di defibrillatori anche le auto di servizio della polizia municipale, previa necessaria formazione del personale. “È decisivo – spiega la leghista – sensibilizzare la popolazione sulle potenzialità salva vita dei DAE usati su persone colpite da arresto cardiaco, anche con l’appoggio della rete delle farmacie pubbliche e private. Segnalo all’amministrazione comunale che l’associazione “Gli amici del cuore” di Gubbio offre formazione gratuita sull’uso del DAE e che è inoltre possibile reperire sponsor privati per l’acquisto di nuovi DAE. La Giunta Presciutti deve poi ricordarsi che le società sportive devono essere tutte coinvolte e sostenute nel percorso di formazione all’uso del DAE, se necessario anche economicamente da parte dell’Amministrazione”.
Ogni anno, in Italia, si verificano circa 70 mila decessi causati da arresto cardiaco ma il 75% delle persone potrebbe avere salva la vita se si intervenisse tempestivamente, ossia entro cinque minuti dal malore, praticando la rianimazione cardio-polmonare ed operando sull’infortunato con il defibrillatore semiautomatico esterno. Il Governo ha già emanato leggi inerenti le linee guida per il rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo extraospedaliero dei Dae, delegando alle Regioni il compito di prevedere piani di azione in favore della diffusione dei defibrillatori e la relativa formazione nella comunità. Il Parlamento europeo ha invitato tutti gli Stati membri a diffondere la cultura della rianimazione cardio polmonare.
“A Gualdo Tadino – continua la Raponi – l’amministrazione deve considerare che, nella nostra città, mancano sia un pronto soccorso, sia un’ambulanza medicalizzata H24: il rischio che tutti noi corriamo è che i soccorsi, in caso di infarto, arrivino troppo tardi. È ovvio che la disseminazione dei defibrillatori in città e sul territorio e la presenza di personale formato potrebbero sopperire a queste due gravi mancanze: I DAE diventerebbero, quindi, lo strumento per rendere più efficace il sistema di soccorso e di sopravvivenza. Attraverso un maggior numero di strumenti salvavita diffusi sul territorio e una formazione per il loro uso che sia periodicamente verificata, è possibile prevenire le morti da infarto anche fra i nostri cittadini”.