Dopo la nomina del nuovo priore di Porta San Facondino, giovedì sera si riunirà per la prima seduta il nuovo comitato direttivo di Porta San Martino emerso dal pomeriggio elettorale di domenica e che guiderà la porta giallorossa per il prossimo triennio 2020-2022.
Sono stati eletti tutti 46 componenti dei nuovo comitato che passeranno poi a nominare il nuovo priore. Una conferma scontata quella di Andrea Farinacci, priore uscente e soprattutto vittorioso nel Palio 2019. Un conferma che è il premio per il mandato precedente che si è concluso con il ritorno del prestigioso drappo nelle terre giallorosse, dove mancava da ben nove anni. Quindi per Andrea Farinacci e la sua priora Eleonora Giovagnoli si prospetta un nuovo triennio alla guida di Porta San Martino, magari con l’obiettivo di un bis nella vittoria del Palio, proprio a iniziare dal 2020.
Voto che si è registrato anche a Porta San Benedetto per la sostituzione del Priore uscente Nicola Bossi. Qui il seggio elettorale presso la taverna gialloblù è rimasto aperto per tutta la giornata di domenica. Oltre quattrocento i portaioli che si sono recati alle urne per scegliere tra le due liste, una capitanata da Matteo Calzuola e l’altra da Giuseppe Monacelli. Porta di San Benedetto ha reso noto i risultati tramite la propria pagina Facebook. La lista di Matteo Calzuola ha riportato 241 voti contro i 186 di Giuseppe Monacelli.
Sarà ora il comitato nato da questa votazione che procederà alla nomina del nuovo priore gialloblù, che dovrebbe appunto essere Matteo Calzuola.
Porta San Donato, il cui priore Marco Brunetti è l’unico dei Priori non in scadenza di mandato, ha tenuto la propria assemblea generale durante la quale è stato approvato il bilancio morale e finanziario del 2019.
Con gli ultimi tasselli che stanno andando ai loro posti, tre priori praticamente certi in attesa della nomina ufficiale di Matteo Calzuola in casa San Benedetto, ci si prepara a quello che è un appuntamento fondamentale nella vita dei Giochi de le Porte, la nomina del Gonfaloniere attraverso la cerimonia vecchia di cinque secoli del Bussolo, in programma a metà gennaio.
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