Cgil, Cisl e Uil con le rispettive organizzazioni dei pensionati dell’Alto Chiascio sollecitano la Regione e le istituzioni locali per la definizione operativa delle due Case della Salute che dovevano sorgere presso i due ex ospedali di Gubbio e di Gualdo Tadino.
“Il progetto della realizzazione delle due Case della Salute di Gubbio e di Gualdo Tadino era inserito nel nuovo sistema sanitario territoriale, non solo basato sull’ospedale di Branca, ma su strutture territoriali che contenessero vari servizi per i cittadini per avere risposte qualificate e rapide e che decongestionassero le prestazioni dell’ospedale, che debbono essere più improntate ad una media specializzazione ed alla emergenza acuta – evidenziano i sindacati che a tal proposito a ridosso del Natale avevano indetto una conferenza stampa – Attraverso i vari atti deliberativi e programmatici erano state individuate le risorse sufficienti per iniziare l’operazione di recupero e di riqualificazione dei due immobili del valore di circa 2milioni e 500 mila euro per Gualdo Tadino e di 3 milioni di euro per Gubbio. Cgil, Cisl e Uil sollecitano la definizione dei progetti esecutivi e di avviare i lavori in tempi celeri. Non si può più attendere!”
Il disegno di utilizzare le due strutture storiche ospedaliere del territorio era finalizzato ad avvicinare ai cittadini i servizi di base per garantire una maggiore accessibilità ai servizi, che possa garantire una migliore prevenzione e tutela della salute.
“Lo stesso recupero di immobili di pregio così caratterizzanti delle due città di Gubbio e di Gualdo Tadino permetterebbe una riqualificazione urbanistica delle are coinvolte e una attrazione di attività di servizio e produttive. E’ necessario che gli impegni assunti verso le comunità locali, che in maniera lungimirante, non senza resistenze, hanno condiviso la nascita dell’ospedale di Branca, dismettendo quelli cittadini, siano mantenuti e che si proceda con rapidità“, concludono i sindacati.