Sempre più anziani in Alto Chiascio, i dati del censimento Acli

Presentati presso il Castello di Baccaresca i risultati del Terzo Censimento degli over 65 residenti nel territorio degli otto comuni dell’eugubino-gualdese, realizzato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico.

L’indagine, illustrata dal presidente del circolo fossatano Sante Pirrami, ha rivelato che gli over 65 in Alto Chiascio sono 16.933 su un totale di 62.701 abitanti, pari al 27,01% della popolazione. Un dato dell’1% superiore rispetto allo scorso anno e più alto rispetto a quello nazionale del 22,8%.

Il record di anziani è registrato nei comuni di Scheggia-Pascelupo con il 31,7% e Costacciaro con il 31,37%, Fossato di Vico si conferma invece il territorio più giovane con il 25,86% di over 65. Queste le percentuali negli altri comuni: Nocera Umbra (29,95%), Sigillo (29,08%), Valfabbrica (27,51%), Gubbio (26,39%), Gualdo Tadino (26,20%).

Le fasce di anziani sono state divise in base all’età: “Giovani anziani” 65-74, “Anziani” 75-89 e “Grandi Anziani” oltre i 90 anni. La fetta maggiore riguarda quella dei “Grandi Anziani”, dato spiegabile in quanto i nati in questa fascia d’età sono riferibili al periodo storico, dagli anni Trenta al 1942, in cui il regime fascista premiava le famiglie prolifiche.

Le donne che vivono anagraficamente sole sono mediamente il doppio rispetto agli uomini. Infine gli anziani che vivono in residenze protette sono numericamente pochi, un dato che dimostra una loro sostanziale autosufficienza e una grande disponibilità da parte delle famiglie a prendersene cura.

Nella sua relazione Paolo Montesperelli, professore ordinario di sociologia presso l’università La Sapienza di Roma, ha confrontato i dati locali con quelli umbri e nazionali dando alcuni interessanti quadri di lettura delle dinamiche demografiche. Dal 2014 al 2018 il calo demografico in Italia ha fatto perdere oltre 1 milione di abitanti recuperati soltanto per la metà dall’arrivo di stranieri. In Umbria invece a diminuire sono stati anche i residenti non italiani ed il calo è stato maggiore della media nazionale.

La speranza di vita oggi in Umbria è di 86 anni per le donne e di 82 per gli uomini, circa 1 anno in più rispetto al dato italiano. Gli over 65 nel cuore verde d’Italia sono il 25,6 %, quasi il 3% in più della media nazionale. In questo quadro di progressivo invecchiamento devono allarmare i dati di alcuni comuni del territorio eugubino-gualdese che, facendo riferimento all’indagine dell’Agenzia Umbria Ricerche sulla salute demografica, sono a rischio grave, come Scheggia e Costacciaro o precario come Nocera Umbra. L’invecchiamento porta inevitabilmente a delle conseguenze sul piano dello spopolamento di aree, riguardo la diminuzione del pil pro capite in quanto cala la popolazione in età da lavoro, in un cambio degli stili di vita e di consumo e in un accrescimento dei problemi legati alla protezione sociale soprattutto per ciò che concerne la previdenza e la sanità.

Negli ultimi anni il reddito dei giovani è minore di quello degli anziani. Per la prima volta la vita della generazione successiva non è migliore di quella della precedente. Alcuni dati lo dimostrano in modo emblematico. In 15 anni i giovani occupati sono passati da 1/3 ad 1/5 rispetto del totale. In Umbria nel 2018 la percentuale di famiglie in povertà assoluta era dell’11,2 nei giovani e del 3,9% negli anziani. La spirale che parte dall’impoverimento dei giovani causato da disoccupazione, lavoro precario o mal retribuito, genera inevitabilmente un calo del numero delle famiglie, delle nascite e un invecchiamento della popolazione, con conseguenze nefaste per la tenuta del sistema di welfare.

All’incontro erano presenti il vicepresidente della regione Roberto Morroni e i sindaci di Gubbio Filippo Mario Stirati, Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, Nocera Umbra Giovanni Bontempi, Fossato di Vico Monia Ferracchiato e Sigillo, Giampiero Fugnanesi 

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Redazione Gualdo News
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