Una storia che merita di essere raccontata. Una storia che ha come protagonista un cane di nome “Lupo” e che il dottor Emanuele Biscontini, medico veterinario, ha portato alla ribalta attraverso un bellissimo post su Facebook. Una storia che ancora una volta testimonia quanto sia grande la fedeltà che questi amici a quattro zampe hanno verso gli uomini. Leggetela.
“Gli eroi non sempre hanno la faccia d’angelo. Lui è LUPO, un meticcione di pastore tedesco che non ha nulla del cucciolotto delle pubblicità, ma è comunque un eroe, anche se è sporco, grosso e soprattutto cattivo.
Ci siamo conosciuti il 30 dicembre, l’anziana signora sua proprietaria si è fatta accompagnare apposta in ambulatorio dai suoi nipoti, da Morano, e quella è la prima volta che Lupo abbandona il cortile di casa. La prima volta in 13 anni.
Non è un tipo simpatico Lupo, è uno di quei cagnacci che non appena passi a due metri dal cancello ti si avventa addosso all’improvviso che tra corone di rosari e vaffanculi non fai mai paro con la confessione della domenica dopo, così almeno mi riportano nel presentarlo. Lupo è un cane da guardia, ma quella sera arriva in ambulatorio piuttosto malandato. L’anamnesi è zoppa: in pratica mi raccontano che da una settimana non riesce a defecare, lo hanno trattato con un po’ di vaselina ma niente da fare e quando lo tirano giù dalla macchina ci accorgiamo del perché: ernia perineale bilaterale.
Non è un problema da poco (…) Ovviamente Lupo non si lascia visitare, ma nel vederlo camminare notiamo qualcosa di strano: ha difficoltà a stare in piedi e sembra trascinare una zampa posteriore; poi con lacci, museruola, morsi mancati e ringhiate varie riesco a toccargli la pancia e a svuotargli la vescica… La risposta alla mia domanda se Lupo avesse mai avuto problemi di deambulazione mi rincuora: “mai, salta come un grillo”. Ok, sarà addolorato, in fondo sono 7 giorni che tribola. Arriva in tarda mattinata, alle 14.30 è già in sala operatoria, non c’è tempo da perdere.
Qui però finisce la storia del cane nero cattivo e inizia quella dell’eroe. Quando, sedato, iniziamo a tosarlo ci accorgiamo subito: Lupo è pieno di ematomi, in tutto il corpo, e questi con un’ernia primaria non c’entrano niente, mai. Apriamo l’addome e notiamo ecchimosi sulla parete addominale, un ematoma enorme vicino al fegato e altri in vescica. Terminata la colopessi ci spostiamo nel perineo e qui la situazione è ancora peggiore, se possibile: i muscoli che dovremmo riancorare praticamente sono esplosi, non esistono più.
Terminiamo l’intervento in 3 ore (…) subito chiamiamo la signora: chiediamo se possa essere stato investito…niente di tutto ciò. Gli occhi della proprietaria si riempiono di lacrime, inizia a collegare i pezzi: sotto Natale sono andati via un giorno o due da casa e Lupo ha fatto semplicemente il suo dovere di cane da guardia. Ha lottato, ha preso tante di quelle zampate e bastonate da fargli esplodere la pancia, ha subìto una frattura vertebrale all’osso sacro che ne mette in pericolo la sopravvivenza, ma i ladri, a casa sua, non sono entrati. E non so, conoscendo ormai Lupo, se loro (i malviventi, ndr) se la staranno passando tanto meglio di lui.
Da ieri questo eroe dalla faccia sporca è alla clinica Torre Matigge a Trevi, dove la dottoressa Scaccia proverà a vedere se con cure adeguate il deficit neurologico potrà mai migliorare. È una storia triste, ma è una bella storia, che meritava di essere raccontata.
In bocca al lupo, LUPO…”