Tagli al trasporto pubblico locale, i territori abbiano tutti pari dignità

A meno di tre mesi dalla sua elezione, innumerevoli dossier affollano la scrivania della presidente della Giunta Regionale Donatella Tesei. Tra questi un posto di rilievo spetta al trasporto pubblico dove uno squilibrio strutturale tra il costo e i servizi offerti richiede un intervento immediato.

In prima linea c’è il neoassessore regionale Enrico Melasecche che ha avviato colloqui con le forze sindacali e gli enti locali ma, al di là delle dichiarazioni di circostanza, il taglio di circa sette milioni di euro non sembra in discussione. Obiettivi dichiarati: una maggiore integrazione tra gomma e rotaia, evitando inutili sovrapposizioni e i relativi costi, e la soppressione di corse di autobus sottoutilizzate.

Per Gualdo Tadino, ma il discorso si può allargare a tutta la Fascia Appenninica, non sembrano esserci grandissimi spazi di manovra. Per i collegamenti con Foligno e Fabriano il treno la fa da padrone, nonostante il collegamento su gomma non sia più quello, lungo e tortuoso, di qualche anno fa. La linea che collega con Gubbio, e l’ospedale di Branca, non è sicuramente sottoutilizzata, soprattutto nel periodo scolastico. Forse le linee interne al territorio comunale hanno subìto dei cambiamenti nell’utilizzo, magari a seguito di variazioni della distribuzione e composizione dei residenti, ma si tratterebbe di eventuali modifiche di piccola entità.

Discorso a parte merita il collegamento diretto tra Gualdo Tadino e Perugia; per diretto si intende che utilizza la nuova superstrada Perugia-Ancona bypassando la vecchia provinciale e le relative curve.

Attualmente soltanto due linee su diciotto sono dirette: quella della mattina in direzione Perugia con partenza da Piazzale Sbarretti alle ore 06:55 e quella in direzione Gualdo Tadino con partenza da Piazzale Partigiani alle ore 14:10.

Nel breve tempo di due anni l’utenza è aumentata notevolmente soprattutto per quanto riguarda quella scolastica, in primo luogo gli studenti universitari. Infatti è diventato possibile frequentare l’Università di Perugia senza dover necessariamente trasferirsi nel capoluogo e quindi senza i relativi costi di affitto e altro.

Ma anche gli studenti chiamati a scegliere le scuole superiori guardano ormai all’offerta che viene dal perugino come un’opzione fattibile visti gli orari di arrivo e partenza praticamente uguali ad altri istituti come, ad esempio, quelli dell’eugubino. Interesse destinato ad aumentare nei prossimi anni vista la prevedibile contrazione dell’offerta formativa locale.

Ovviamente l’utenza scolastica è inesistente d’estate oppure durante le vacanze di Natale mentre quella degli universitari varia a seconda dei tempi dettati da lezioni ed esami. Ciò, facendo una semplice operazione di registro delle presenze, potrebbe mettere in dubbio l’utilità e la sopravvivenza stessa della linea diretta.

Se rimodulare il servizio, comprimendo i costi, è giusto e necessario, altrettanto lo è il diritto di chi vive lungo la Fascia Appenninica ad avere un collegamento dignitoso con il capoluogo di regione. Un livello decente di servizi e collegamenti è la base dalla quale partire per contrastare, tra le altre cose, anche il calo della popolazione.

Non è un caso che l’assessore Enrico Melasecche, originario di Terni, sta lavorando, come riportano gli organi d’informazione, a un collegamento ferroviario diretto tra la città dell’acciaio e Roma non soltanto per rendere migliore il servizio offerto ai numerosi pendolari con la capitale. ma anche con la prospettiva futura di attirare nuovi residenti.

La via verso la pari dignità di tutti i territori dell’Umbria, contro una visione che mette gli interessi del capoluogo di regione davanti a tutti, passa anche da scelte come quelle sul trasporto pubblico.

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Redazione Gualdo News
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