Come per la Giornata della Memoria anche per il Giorno del Ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per commemorare i martiri delle foibe e degli eccidi accaduti durante l’ultima fase della seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi lungo il confine orientale del nostro Paese, il Comune di Gualdo Tadino ha voluto “non dimenticare”.
Il Giorno del Ricordo ha l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe (inghiottitoi carsici tipici della regione giuliana) dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, in seguito all’avanzata dell’esercito di Tito, e della più complessa vicenda del confine orientale.
Ad oggi ancora non si conoscono esattamente le proporzioni di questa tragedia che ha colpito una parte del popolo italiano. Le stime riportano che tra il 1943 e il 1947 gli italiani costretti a lasciare le loro case, o deportati nei campi sloveni e croati, siano stati almeno 250 mila con circa 20 mila vittime. Tra quattromila e seimila (ma secondo alcune fonti arriverebbero a diecimila) le persone scaraventate nelle foibe, le profonde cavità naturali carsiche dove venivano gettati i corpi dei giustiziati. I condannati venivano legati tra loro con fil di ferro stretto ai polsi sul bordo della foiba e il plotone sparava soltanto ai primi che, cadendo nella fossa, trascinavano con loro tutti gli altri nell’abisso. Molti sopravvivevano alla caduta, finendo col morire dopo giorni di sofferenze inimmaginabili.
Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti nella mattina di lunedi 10 febbraio si è recato presso via Martiri della Foibe e ha reso omaggio alle vittime dell’eccidio deponendo un mazzo di fiori. In occasione del Giorno del Ricordo, bandiere a mezz’asta nelle sedi del Comune di Gualdo Tadino.
Il sindaco Presciutti e l’assessore alla cultura Barbara Bucari hanno sottolineato come “questa grande e orrenda ferita non può essere scordata al pari di tanti altri massacri perpetrati da esseri umani nei confronti di altri esseri umani. Solo attraverso la conoscenza e il ricordo si può pensare di evitare che certi orribili eventi possano ripetersi, anche se purtroppo nella società attuale troppo spesso è presente indifferenza e disinteresse. A maggior ragione, dunque, abbiamo il dovere ed il diritto di far conoscere a tutti la storia recente e passata affinché dalla conoscenza si possano trarre insegnamenti positivi di pace e fratellanza tra i popoli. Avere in città da anni via Martiri delle Foibe è offrire quotidianamente ai cittadini e a coloro che percorrono la strada la possibilità di riflettere e di non rimanere, si spera, indifferenti di fronte a questa tragedia che ha colpito moltissimi italiani al termine della seconda guerra mondiale ”.