Giovedì scorso sono stati tolti i sigilli all’area della Rocchetta, come stabilito dal Commissario agli Usi Civici che nei giorni scorsi ha riassegnato quei terreni alla Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Il dissequestro, arrivato a distanza di due anni dal provvedimento stabilito dallo stesso Commissario con il quale erano stati apposti i sigilli in seguito a un esposto del WWF, è stato operato dai Carabinieri Forestali alla presenza dei rappresentanti di Regione Umbria, Comune di Gualdo Tadino, Comunanza Agraria e azienda Rocchetta.
Intanto sulla vicenda intervengono i consiglieri comunali di Forza Italia, Silvia Minelli e Fabio Viventi, che chiedono alla Comunanza Agraria Appennino Gualdese di aprire le porte a tutti i gualdesi e non ai soli capifamiglia. “Le sentenze parlano di collettività gualdese – sostengono i due rappresentanti di Forza Italia – Bene, allora rendiamo la Comunanza rappresentativa di tutti i gualdesi. E allora invitiamo l’Appennino Gualdese ad aprire le porte in maniera democratica: senza limitazioni di capifamiglia, donne e uomini, utenti monte o no. Perché se del pascolo e della legna usufruisce solo chi ha interesse diretto, sulle sorgenti no, perché sono patrimonio di tutti i gualdesi, al di là dell’aspetto acqua demaniale.”
Minelli e Viventi, che evidenziano come “la Comunanza oramai da anni rappresenta una realtà riconosciuta a livello giuridico, che piaccia oppure no”, parlano di “vicenda che sta spaccando la città” e di un “clima tra tifoserie”. Per i due consiglieri comunali “non servono le sparate del sindaco e del Pd gualdese che ricordano ai cittadini che la Comunanza deve pagare le tasse, per poi tirare in ballo l’assessore Morroni, dimenticando che la Regione dell’Umbria governata dalla sinistra per ben 7 anni, ha completamente abbandonato questo territorio su questa vicenda, così come su tutti gli altri fronti”
Minelli e Viventi concludono invitando la politica a scendere dall’Aventino e la Comunanza ad allargare la propria base, proprio in virtù delle ultime sentenze che legittimano la sua ricostituzione e che assegnano all’ente presieduto da Nadia Monacelli la gestione di un amplissimo territorio montano che (in attesa dell’esito dei ricorsi) include anche le sorgenti di acqua.
Intanto la Comunanza Agraria per venerdì 21 febbraio alle ore 21 presso la sede del Centro della Terza Età in Piazza Federico II di Svevia (piazzale del Mercato) ha organizzato un incontro aperto a tutti i gualdesi durante il quale verranno chiarite e commentate le sentenze medesime, i principi e le leggi su cui si basano e le conseguenze pratiche che queste avranno sulla vita dei nostri territori.
Sarà questa l’occasione per sciogliere i dubbi della comunità sulla rivoluzione delle “proprietà collettive” dopo la recente legge del 2017 che le regolamenta, ad esempio cosa le differenzia dagli enti statali come Comune e Regione nella gestione e nella tutela ambientale dei beni a uso civico.
L’incontro sarà anche occasione per porre domande al Consiglio di Amministrazione, che sarà a disposizione per rispondere a tutti i dubbi dei partecipanti sui progetti e la visione del futuro della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, o su singole progettualità per i beni collettivi.