Per ragioni sanitarie si invitano gli umbri che si trovano nelle zone rosse del Nord a non rientrare nei propri comuni di residenza se non per cause di forza maggiore.
Qualora rientrino, una volta giunti a destinazione dovranno comunque farne segnalazione al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente per territorio, nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Si consiglia inoltre di valutare la possibilità di sottoporsi ad una quarantena volontaria presso il proprio domicilio.
Agire con responsabilità servirà a non vanificare il lavoro di quanti da settimane si stanno adoperando per contenere i rischi a tutela della salute di tutti.
Questo l’elenco delle nuove “zone rosse”:
REGIONE LOMBARDIA
PROVINCIA DI MODENA
PROVINCIA DI PARMA
PROVINCIA DI PIACENZA
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
PROVINCIA DI PESARO
PROVINCIA DI URBINO
PROVINCIA DI ASTI
PROVINCIA DI NOVARA
PROVINCIA DI VERBANO/CUSIO/OSSOLA
PROVINCIA DI VERCELLI
PROVINCIA DI PADOVA
PROVINCIA DI TREVISO
PROVINCIA DI VENEZIA
APPELLO AL SENSO DI RESPONSABILITA’ – “Al momento non stiamo riscontrando grandi criticità – spiega il direttore regionale alla sanità, Claudio Dario – e rispetto ad altre situazioni in Italia e all’estero il sistema in Umbria sta tenendo con una crescita di numeri contenuti per i casi positivi. Tutto questo grazie al senso di responsabilità dei cittadini umbri che si stanno impegnando ad adottare le norme igieniche di prevenzione e al lavoro dei medici e degli operatori dei servizi sanitari territoriali che riescono a ricostruire la rete dei contatti avuti dalle persone con tampone positivo al virus e metterli in isolamento”.
“Affinchè questa catena regga bene – afferma Dario – faccio appello al senso di responsabilità di tutti coloro che, una volta appreso delle limitazioni stabilite del nuovo Dpcm sull’emergenza coronavirus, abbiano deciso di ritornare in Umbria. L’invito a queste persone è di mettersi in isolamento fiduciario a tutela dei propri familiari e della comunità. In caso di comparsa di febbre o sintomi lievi si consiglia di contattare telefonicamente il medico curante e per sintomatologia più severa il 118, in entrambi i casi comunicando la sua situazione di isolamento domiciliare fiduciario”.
CHIUSI MUSEI, CINEMA E TEATRI – Anche in Umbria, in osservanza dell’ultimo decreto che vale per tutto il territorio nazionale, cinema, teatri, musei, manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura saranno chiusi o sospesi. Al Polo Museale di Gualdo Tadino continua attività interna d’ufficio. Per informazioni si può contattare il Polo all’email info@emigrazione.it oppure allo 075 9142445. Chiusi anche pub,discoteche, scuole di ballo, sale giochi, scommesse e bingo, con sospensione della licenza in caso di violazione. Sospese anche le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri.
Per le attività di ristorazione e bar vi è l’obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; si raccomanda fortemente, presso gli altri esercizi commerciali non ricompresi in quelli sopra richiamati, sia all’aperto che al chiuso, di garantire l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori.
SOSPESE ANCHE LE MESSE – Niente messe nelle chiese fino al 3 aprile, in osservanza al decreto ministeriale. Una decisione accolta “con sofferenza e difficoltà” dalla Chiesa cattolica, ma che, specifica una nota della Cei, rientra “all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione” con il Governo per contrastare la diffusione del coronavirus. Sospese quindi tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i riti funebri che si terranno direttamente al cimitero, senza messa, alla presenza dei soli familiari stretti.